Mercato dell’energia: «In arrivo nuovi balzelli per i consumatori»

LA PROTESTA. Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo commenta la nuova delibera dell’Autorità di regolazione per l’energia, nella quale si specifica come eventuali penali possano essere applicate «esclusivamente nei contratti di durata determinata e a prezzo fisso»

«Siamo profondamente preoccupati per le recenti misure introdotte da Arera che prevedono l’imposizione di penalità per il recesso anticipato da contratti di fornitura di energia elettrica e gas». Così, Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo commenta la nuova delibera dell’Autorità di regolazione per l’energia, nella quale si specifica come eventuali penali possano essere applicate «esclusivamente nei contratti di durata determinata e a prezzo fisso». Dal primo gennaio 2024 i fornitori hanno infatti la facoltà in alcuni casi di applicare un onere a carico del cliente se questi esercita il recesso prima della scadenza del contratto in presenza di offerte a prezzo fisso e se la durata del prezzo o del contratto è per un determinato periodo (solitamente 12 o 24 mesi).

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«In questo momento così delicato di transizione dal mercato tutelato a quello cosiddetto libero, tali misure rappresentano una insidia per i consumatori. Riteniamo che le penalità imposte siano in contrasto con il principio di un mercato veramente libero – insiste Busi -, limitando di fatto la mobilità dei consumatori e favorendo gli operatori a scapito degli utenti finali, come già accaduto in passato nel mercato della telefonia mobile». Insomma, secondo Adiconsum Bergamo, un vero e proprio «regalo» alle società energetiche che stanno facendo extraprofitti milionari, «in barba alla libera concorrenza, rappresentando un’insidia per i consumatori».

Non è mai partita una vera campagna informativa: le famiglie, che non sono ancora sufficientemente informate su quello che devono correttamente fare per evitare di pagare di più, dovrebbero almeno essere lasciate libere di cambiare fornitore in caso di svantaggi. In merito al recesso e alla validità dell’onere, l’Autorità ha fissato specifici obblighi per i fornitori: nel contratto va indicato «chiaramente», nel suo importo massimo, l’eventuale onere, che deve essere «specificamente approvato e sottoscritto dal cliente». Altre indicazioni devono trovarsi nel riquadro «Modalità e oneri per il recesso» della scheda sintetica, che riassume le caratteristiche dell’offerta. «Quindi – conclude Busi – è importante, prima di sottoscrivere contratti a prezzo fisso, verificare la presenza di tali obblighi. A questo si aggiunge che dal primo gennaio il Governo non ha accolto la richiesta delle Associazioni dei Consumatori di proroga della riduzione dell’Iva, che fino allo scorso 31 dicembre era il 5%, quindi i consumatori avranno ulteriori aggravi in bolletta per l’applicazione dell’Iva al 22%, in un periodo invernale di largo consumo».

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