«Mutui casa: si può rinegoziare il tasso da variabile a misto». I consigli di Adiconsum

Immobili. Intervista al presidente bergamasco di Adiconsum Lombardia Carlo Piarulli. Il caso di una donna che non trova banche disponibili per fare una surroga.

Lucia ha 29 anni, lavora come parrucchiera e l’anno scorso ha deciso il grande passo: comprare casa. Non trovando una banca che le accordasse un mutuo al 100% del valore dell’immobile si è rivolta ad un broker, che è riuscito a farglielo ottenere in breve tempo. In pochi mesi quella decisione si è rivelata il suo peggior incubo: la rata mensile da 221 euro ha superato i 500 euro, onere che Lucia non può più permettersi. «Purtroppo molti si trovano in difficoltà dopo che la Bce, per frenare l’inflazione galoppante, ha portato in meno di un anno a ben sei rialzi dei tassi di interesse (ora al 3,5%) e di conseguenza, a far lievitare il costo dei mutui», spiega Carlo Piarulli, presidente Adiconsum Lombardia e capo dipartimento credito dell’associazione.

Presidente, questa giovane donna non trova una banca con la quale fare una surroga del mutuo che ha in corso, ma non riesce più a sostenere la rata attuale. Che alternative ha?

«Non mi stupisce che non ci siano istituti disponibili a concedere una surroga, che consiste sostanzialmente in un nuovo mutuo sottoscritto in un’altra banca. Sarebbe una buona opzione per tutti i mutuatari in difficoltà, ma, oggi, le banche sono abbastanza restie a concedere nuovi mutui stante la situazione piuttosto “vivace” sia del sistema bancario che dei tassi di interesse, e le nuove condizioni potrebbero non essere davvero migliorative. Una opzione più praticabile potrebbe essere la rinegoziazione del mutuo presso la banca. Chi oggi ha il tasso variabile e vede crescere di mese in mese la rata di rimborso dovrebbe, per cautelarsi rispetto ai prossimi rialzi, rinegoziare le condizioni ottenendo un tasso misto (un tasso fisso che dopo un certo periodo posso decidere di riportare a variabile), oppure un “tasso con cap”. Quest’ultimo consiste in un tasso variabile per il quale vengono fissate una soglia minima e una massima oltre le quali non può muoversi per un determinato periodo di tempo».

In tanti vivono il dramma di Lucia?

«Chiariamo che esiste la garanzia prima casa (rinnovata anche per il 2023) che si rivolge a persone con meno di 36 anni - con un Isee inferiore ai 40 mila euro - per accendere un mutuo, pari al massimo all’80% del valore dell’immobile, coperto dal fondo di garanzia statale. È uno strumento che dà una concreta possibilità ai giovani che per assicurarsi “un tetto sopra la testa” comprino casa in modo consapevole, sottoscrivendo un mutuo con una rata sostenibile. che, magari, sostituisce il costo dell’affitto che già hanno in corso dando maggiore sicurezza perché l’alloggio diventa di proprietà».

Purtroppo, Lucia aveva bisogno di un mutuo al 100% del valore dell’immobile. Non è stato per lei facile trovare una banca disponibile e si è rivolta ad un broker, che, alla fine, è riuscito a farle ottenere il mutuo a tasso variabile per l’intero importo.

«Premesso che i broker sono venditori e non consulenti, potremmo dire che aver venduto un mutuo, ancorché al 100% del valore dell’immobile, a un tasso variabile in un momento in cui la maggior convenienza derivava dai tassi fissi quasi a zero, non è certo stato un consiglio adeguato. Vorrei comunque sottolineare che gli intermediari creditizi fanno il loro lavoro, che in questo caso è vendere mutui, ma sarebbe doveroso che chi sottoscrive tale impegno sia ben consapevole e informato. Prima di fare acquisti, le persone spesso si informano attraverso varie fonti, ma quando si tratta di decidere invece del proprio risparmio o, come nel caso di un grosso finanziamento, si dimostra poca attitudine a capire e conoscere».

Come associazione come contribuite ad aiutare su questi temi.

«Purtroppo, non abbiamo grande potere se non quello di “moral suasion” che può fare pressione sui soggetti istituzionali. Credo che più importante e decisivo sia il ruolo che possiamo e dobbiamo giocare presso i cittadini al fine di renderli consapevoli e informati sulle scelte finanziarie che si apprestano a fare. Scelte che, se fatte in modo approssimativo, possono davvero rovinare la vita».

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