Noli marittimi, prezzi dei container alle stelle: +70%

LOGISTICA. L’aumento a causa dei cambi di rotta delle navi per evitare il rischio di attacchi terroristici nel Mar Rosso. Saponaro: già una crescita esponenziale dopo il Covid.

Le maggiori compagnie di navigazione non passeranno più dal canale di Suez per evitare il rischio di attacchi terroristici.

La ginevrina Msc, la tedesca Hapag Lloyd, la danese Maersk, la francese Cma Cgm, la taiwanese Evergreen e la giapponese One hanno deciso di circumnavigare l’Africa passando dal Capo di Buona Speranza, in Sudafrica, ma altrettanto sta valutando di fare la cinese Cosco dopo l’attacco nel Mar Rosso alla portacontainer Msc Palatium III da parte degli Houthi, guerriglieri yemeniti sostenuti dall’Iran, per danneggiare il traffico mercantile diretto in Israele. Il cambio di rotta richiederà almeno una decina di giorni in più di navigazione, con il conseguente allungamento dei tempi di consegna, ma soprattutto con un aumento dei prezzi che finirà con il ricadere sui consumatori finali.

Già alla fine della scorsa settimana i noli per il trasporto dei container dall’Asia al Mediterraneo risultavano rincarati di oltre il 70% rispetto a un mese fa. Secondo la piattaforma specializzata Freightos il costo per trasportare un container da 40 piedi (12,1 metri) è di 2.414 dollari contro i 1.492 di fine novembre e il 1.371 di fine ottobre. Prendendo come riferimento la rotta Shanghai-Genova, si è passati dai 1.373 dollari del 23 novembre ai quasi 1.700 di questo mese, ma questo è solo l’inizio.

«Per le nuove partenze stiamo facendo i conti con prezzi dei noli più che raddoppiati negli ultimi giorni - conferma Marcello Saponaro della Logimar di Carobbio degli Angeli, fra i maggiori spedizionieri bergamaschi -. Peraltro è la prima volta che le spedizioni marittime vengono prese di mira dai terroristi, mentre siamo sempre stati consapevoli dei rischi legati alla pirateria che si corrono su certe rotte, come il Corno d’Africa e il Golfo di Aden». Gli spedizionieri confidano in Prosperity Guardian, l’operazione multinazionale a guida Usa per proteggere le navi commerciali alla quale partecipa anche l’Italia con circa 500 marinai, due fregate e un pattugliatore polivalente d’altura con la loro capacità sia d’arma sia di intercettazione e difesa informatica.

Mercato sulle montagne russe

Questa è solo l’ultima turbolenza per il mercato dei noli, che dal 2020 non riesce a scendere dalle montagne russe. «Prima abbiamo vissuto la pandemia, con il blocco della logistica - racconta Saponaro - poi il rimbalzo dell’economia nel mondo ha portato a una crescita esponenziale del costo delle spedizioni, diventate sette-otto volte più care rispetto a prima del Covid, tanto che fino all’inizio del 2022 per un container dalla Cina all’Italia si pagavano circa 15 mila dollari». Il rallentamento dell’economia ha poi fatto scendere progressivamente i prezzi, fino all’eccesso di ribasso degli ultimi mesi, con i noli Shanghai-Genova scesi sotto i 1.500 euro.

«Quest’anno le aziende di trasporti hanno registrato cali di fatturato che vanno dal -10% al -30%», fa presente Angelo Colombo, titolare della Zaninoni di Bagnatica, nonché presidente di Asco Bergamo, l’associazione che dal 1975 raggruppa spedizionieri, corrieri e autotrasportatori della provincia, e consigliere nazionale di Fedespedi, la Federazione delle imprese di spedizioni internazionali. «Dopo la sospensione della rotta attraverso il Canale di Suez per i container in partenza è già stato annunciato l’allungamento di una volta e mezzo del transit time - aggiunge Colombo -. Ora stiamo valutando la sostituzione delle navi con il treno, che costa di più, ma è più veloce». Le previsioni? Un 2024 che rischia di aprirsi con prospettive economiche molto più incerte di quanto ci si aspettasse.

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