Politecnico e Vitali insieme per il futuro della cava

Calusco. Sopralluogo degli studenti nel polo estrattivo: saranno elaborate 15 proposte per riqualificare l’area.

Ha preso il via il progetto nato dalla collaborazione tra Vitali Spa e il Politecnico di Milano con un primo sopralluogo all’area del polo estrattivo di Calusco d’Adda. Come parte del laboratorio «Advanced landscape design studio», 42 studenti del corso internazionale in lingua inglese di laurea magistrale di Architettura Sostenibile e Progetto del Paesaggio, guidati dal professore e architetto Paolo Belloni, hanno visitato la cava Vitali di Calusco d’Adda.

Un sopralluogo organizzato con l’obiettivo di raccogliere informazioni e avere la percezione del territorio dove sorge l’insediamento, zona di rilievo dal punto di vista paesaggistico, dove il rapporto tra natura e artificio risale ai secoli scorsi. Qui, infatti, è nata la prima centrale idroelettrica d’Europa costruita nel 1898 a Porto d’Adda. Durante il sopralluogo, gli studenti hanno visitato i luoghi Leonardiani e il fiume. Divisi in piccoli gruppi, gli studenti sono ora chiamati a sviluppare progetti di riqualificazione che comprendano non solo la mitigazione dell’impatto ambientale della cava, ma anche progetti che capaci di integrarsi nel paesaggio. Soluzioni che dovranno essere in linea con le nuove esigenze di sostenibilità ambientale (basso impatto sulla natura, risparmio energetico e inclusione sociale). In tutto saranno elaborati 15 lavori diversi con l’obiettivo comune di offrire soluzioni innovative per il recupero e la trasformazione del luogo e diventeranno spunto per soluzioni compatibili con il territorio che il gruppo Vitali prenderà in considerazione per la riqualificazione dell’insediamento.

«Da sempre l’area del polo estrattivo di Calusco d’Adda ci sta particolarmente a cuore – dichiara Luca Vitali, direttore generale di Vitali Spa –, e la collaborazione con il Politecnico di Milano ci permetterà di apportare valore aggiunto alla nostra attività, contraddistinta dall’impegno costante nella tutela di tutte le risorse, le materie prime, l’ambiente e le comunità circostanti. L’auspicio è che dalle varie proposte possa nascere qualcosa di concreto da mettere in atto per la riqualificazione dell’area della cava e del paesaggio circostante».

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