Prezzi dei materiali ormai fuori controllo, edilizia in sofferenza

L’escalation frena la forte ripresa del settore. Cemento armato, rame, ponteggi: rincari anche dell’80%. Pesenti (Ance): «La compensazione utile, ma non basta».

Mai visti prima. L’edilizia bergamasca si trova a far fronte a un’offensiva nei rincari delle materie prime che non ha precedenti e che sta facendo lievitare il costo complessivo dei singoli cantieri, anche del 25-30% in meno di un anno, anche perché questa escalation di materiali va di pari passo con il forte rincaro dei ponteggi. Questo l’allarme lanciato da Ance Bergamo: dal novembre 2020 all’ottobre 2021 il costo di materiali fondamentali come il tondo per il cemento armato è cresciuto dell’80,25%; i polietileni per tubazioni ad alta densità del 69%, quelli a bassa densità dell’88,2%, il rame del 40,2%, il bitume del 48,2% e il petrolio (non gasolio) addirittura del 106%.

Un pericolo che potrebbe fermare la forte ripresa dei cantieri orobici, evidenziata anche dai dati della Cassa Edile di Bergamo, che nei primi 9 mesi del 2021, evidenzia una crescita del 29,1% di ore lavorate rispetto allo stesso periodo 2020. «Il fortissimo rialzo dei prezzi dei principali materiali da costruzione in atto dalla fine dello scorso anno – spiega il presidente di Ance Bergamo Vanessa Pesenti - sta creando un grave problema sia per i lavori in corso di esecuzione sia su quelli di prossimo affidamento. Problema a cui si aggiungono ovviamente gli aumenti del costo di energia elettrica e gas naturale che, solo negli ultimi tre mesi sono più che raddoppiati».

Un trend di rincari che, annuncia Ance Bergamo «si conferma anche per i prossimi mesi a causa, soprattutto, di forti carenze dei materiali, con conseguenti tempi lunghi di consegna». Anche il prezzo dei ponteggi continua ad aumentare (è raddoppiato negli ultimi mesi) e c’è difficoltà a reperirli. «Quasi un paradosso – fa notare Pesenti - per un settore che, dopo una lunga crisi, emergenza sanitaria compresa, aveva finalmente recuperato terreno grazie agli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni e agli investimenti pubblici, con tutti gli indici positivi per l’edilizia orobica, compreso l’aumento del 14% della massa salari: Occorre risalire al 2014 per vedere risultati positivi come quello di quest’anno».

«Studiare strategie ad hoc»

Quali potrebbero essere le misure per contrastare questa tendenza? Per il presidente di Ance Bergamo «è fondamentale individuare strategie per contenere gli elevati aumenti dei prezzi delle commodity che stanno mettendo in difficoltà le imprese impegnate nella fase realizzativa di commesse, pubbliche e private, aggiudicate nei mesi precedenti ai rincari stessi. A livello nazionale Ance ha ottenuto dal governo una specifica norma che prevede un meccanismo di compensazione a favore delle imprese per aumenti di prezzo, registrati nel primo semestre 2021, superiori all’8% per i lavori pubblici aggiudicati nel 2020, ed eccedenti il 10% se riferiti agli anni precedenti (decreto legge 73/2021). Si tratta di un primo passo, anche se riteniamo che gli aumenti rilevati dal ministero siano inferiori rispetto ai reali valori di mercato e che il “paniere” dei materiali vada completato con l’aggiunta ad esempio di energia elettrica, calcestruzzo, carburante, e altro. Le imprese associate ad Ance Bergamo, nel frattempo, sono state affiancate sia con un’intensa attività informativa sulle procedure per la compensazione dei prezzi che con servizi di consulenza e assistenza nella predisposizione dell’istanza e nel successivo iter istruttorio. «Sarà però necessario - precisa Pesenti - un ulteriore intervento normativo che introduca misure specifiche anche per i lavori privati. In tutto questo ben vengano le proroghe dei bonus – previste nella bozza della legge di bilancio – ma abbiamo necessità di conferme in tempi brevi. L’aumento dei prezzi e le difficoltà legate alla scarsa disponibilità di materiali, con conseguente difficoltà di approvvigionamento, potrebbero essere più contenuti e sostenibili se si potesse spalmare la domanda su un periodo più lungo».

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