Prodotti e difetti di conformità: in aumento le segnalazioni

DA SAPERE. Possibili danni non solo economici. Ecco come procedere se i beni acquistati non rispettano le norme o non collimano con la qualità dichiarata.

Nell’epoca del digitale e dei prodotti sempre più hi-tech, aumentano le segnalazioni da parte dei consumatori alle prese con prodotti appena acquistati e che si scopre poi avere dei difetti di conformità, ovvero non essere in regola con le normative o non corrispondere alla qualità e alla descrizione fatta dal venditore nel presentare il campione/modello al cliente. Il tema in questione è tra quelli maggiormente trattati anche dagli sportelli di Adiconsum Bergamo, sempre in prima linea nel tutelare i consumatori non solo del nostro territorio.

Le tipologie di danni

«I danni subiti dall’acquirente riguardanti un prodotto difettoso – sottolinea Mina Busi, presidente dell’associazione difesa dei consumatori e ambiente della Cisl di Bergamo – non sono solo quelli patrimoniali/economici (ad esempio, danni a un veicolo o a una casa causati da un difetto di un prodotto che ha provocato un incidente, un incendio o un altro tipo di disastro), ma anche quelli per certi versi assai più gravi riguardanti lesioni fisiche personali causate dal suo uso (ad esempio, ustioni, fratture, o lesioni interne provocate da un elettrodomestico difettoso) e i danni morali, per la sofferenza psicologica causata dall’incidente (paura, stress o perdita di qualità della vita). Il prodotto difettoso coinvolge quindi spesso anche la sicurezza dei consumatori e i loro diritti nel momento in cui vengono danneggiati da un prodotto che presenta vizi di fabbricazione, progettazione o etichettatura. In questi casi l’articolo 114 del Codice del Consumo parla chiaro: il produttore è sempre il primo soggetto responsabile per il prodotto difettoso, indipendentemente dalla sua colpa, perché è lui che deve garantire che il prodotto sia sicuro per l’uso previsto. La responsabilità può essere attribuita poi anche al distributore o al venditore, nel caso non abbiamo ritirato il prodotto difettoso dal mercato, o se sia stato venduto senza le dovute avvertenze; inoltre, anche, è responsabile anche il produttore di componenti, se il difetto del prodotto è dovuto proprio al componente stesso. In ogni caso, ciò dà diritto al consumatore di richiedere il risarcimento dei danni in primis al produttore o, se questo non risulta individuabile, al fornitore che ha distribuito il prodotto».

Le cause di non conformità

Un prodotto non conforme può derivare da diversi fattori. In primis ci sono i difetti di progettazione: Il difetto è presente già nel progetto stesso del prodotto; quindi, ogni unità prodotta ha lo stesso problema. Ad esempio, un’auto progettata con una parte che può facilmente danneggiarsi in caso di urto.

Poi ci sono i difetti di fabbricazione: sono errori che si verificano durante la produzione del prodotto, rendendolo pericoloso. Ad esempio, un farmaco che, a causa di un errore in produzione, presenta una sostanza che non doveva esserci o esserci ma in quantità diversa.

Ma possono esserci anche difetti di istruzioni e avvertenze: quando il prodotto è sicuro se usato correttamente, ma non è accompagnato da istruzioni adeguate, o se manca un avviso sui rischi legati al suo uso. Un esempio può essere un prodotto chimico per la pulizia che non riporta sufficienti avvertenze riguardo ai pericoli per la salute.

Infine i difetti di prestazione: quando un prodotto non funziona come dovrebbe, in modo tale da causare danni a chi lo utilizza. Questo può accadere, per esempio, con dispositivi elettronici che, se mal progettati o mal costruiti, possono surriscaldarsi, fino al caso limite di esplodere.

«Non bisogna mai cercare di ripararlo, ma conservarlo così come lo si è acquistato, sia per un eventuale controllo da parte di esperti, sia come prova in causa»

I passaggi per il risarcimento

Per richiedere il risarcimento del danno subito è necessario inviare al produttore una richiesta scritta nero su bianco (con una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite Pec), con l’indicazione del prodotto in questione, del luogo e della data d’acquisto, allegando delle foto o un video (vanno benissimo quelli fatti con smartphone) del prodotto da cui possano evincersi i vizi: in questo caso è utile farsi assistere da una associazione dei Consumatori o da un legale

Bisogna innanzitutto dimostrare che il prodotto ha un difetto che lo rende pericoloso (può essere richiesta una prova tecnica, come un esame del prodotto da parte di esperti), o che il danno subito è direttamente collegato al difetto del prodotto. La numero uno di Adiconsum Bergamo riassume in conclusione i passaggi chiave da mettere in pratica quando si è vittime di un danno da prodotto difettoso. «Non bisogna mai cercare di ripararlo, ma conservarlo così come lo si è acquistato, sia per un eventuale controllo da parte di esperti, sia come prova in causa – spiega Mina Busi –. Bisogna poi produrre una documentazione del danno subito, scattando foto, conservando referti medici, ricevute e qualsiasi altro documento che possa testimoniare il danno subito. Per richiedere il risarcimento del danno subito è necessario inviare al produttore una richiesta scritta nero su bianco (con una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure tramite Pec), con l’indicazione del prodotto in questione, del luogo e della data d’acquisto, allegando delle foto o un video (vanno benissimo quelli fatti con smartphone) del prodotto da cui possano evincersi i vizi: in questo caso è utile farsi assistere da una associazione dei Consumatori o da un legale. Se il produttore è disponibile, si può risolvere il caso in via stragiudiziale, con soddisfazione da entrambe le parti; così non fosse, soprattutto nei casi più gravi, si può considerare l’opzione di avviare, anche tramite l’associazione consumatori (forte dell’esperienza maturata sul campo e dei suoi professionisti), una causa legale contro il produttore, il distributore o il venditore responsabili».

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