Se la mensa aziendale diventa bistrot. La Marianna nella sede Enel di Milano

Novità Dopo il primo presidio all’ospedale di Bergamo, rivoluzionato il format del settore. Nuovi investimenti sul prodotto e il personale. L’attuale spazio rispetta la certificazione Well.

È l’evoluzione della mensa aziendale: un bar e bistrot interno a una società, fruibili dai dipendenti e gli ospiti dell’azienda. La Marianna Srl, gestita da Mirko e Luca Panattoni, ha aperto con questa formula la prima realtà fuori dalla Bergamasca, esattamente nella sede Enel di Milano, in via Carducci. «È stata un’opportunità quasi casuale e un’ottima collaborazione made in Bergamo – spiega Luca Panattoni -. Il palazzo è gestito, per tutti i suoi servizi – dalla manutenzione alle pulizie fino alla ìreception – dalla Techne di Villa di Serio. Nel momento in cui si doveva definire il servizio ristorazione, l’azienda ha pensato a noi e ha portato il nostro esempio dell’ospedale di Bergamo».

Il bistrot ha aperto agli inizi di giugno, all’interno di un edificio di circa 9.500 metri quadrati: progettato dall’architetto Giò Ponti nel 1952 per la società Edison, questo palazzo è stato poi completamente ristrutturato nel 2019 da Enel: «Ci sono circa 500 lavoratori nella struttura, ma con le normative Covid ora in atto la capienza giornaliera è di circa 160-170 persone al giorno oltre agli esterni – continua Panattoni -. Su questi numeri abbiamo intrapreso la nuova attività che ha richiesto nuovi modi di lavorare». Un aumento della produzione che avviene nei ristoranti del gruppo e nel laboratorio di pasticceria, calibrata ai numeri di accessi, e una gestione del fresco da trasportare quotidianamente: «A differenza dell’ospedale di Bergamo, dove abbiamo due bar e un ristorante con cucina – continua -, qui bar e ristorante sono un tutt’uno e tutto il prodotto arriva da Bergamo».

Le prime settimane stanno quindi servendo a organizzare il lavoro, quantificare la produzione calibrandola ai consumi, «soprattutto considerando che noi trattiamo principalmente il fresco – spiega -. A Milano il bistrot lavorerà 5 giorni su sette, secondo gli orari di ufficio, e per il momento abbiamo previsto 3 nuovi dipendenti. Per settembre, se le normative Covid lo permetteranno, la produzione dovrebbe aumentare e quindi rivaluteremo gli investimenti e il personale: crediamo 5 o 6 dipendenti».

Enel può essere il volano per nuovi bistrot aziendali: «Nei progetti c’è una crescita su Milano e sicuramente la nostra presenza in ospedale a Bergamo, al Papa Giovanni XXIII da gennaio del 2013, ci ha dato ottime chance e competenze».

Con una notizia rilevante per quanto riguarda la scelta del bistrot della Marianna nel palazzo di via Carducci: Enel ha infatti deciso di intraprendere qui il percorso della Certificazione Well, integrando soluzioni ad alto contenuto tecnologico per raggiungere elevati standard di qualità di illuminazione e acustica, bassa o nulla concentrazione di contaminanti nell’aria, ergonomia degli spazi e delle postazioni, integrazione del verde, valorizzazione culturale e artistica del sito. Ma non solo: «La certificazione Well – prosegue Luca Panattoni – riguarda l’edificio e tutto quello che l’edificio contiene, che deve garantire il benessere del suo fruitore, anche dal punto di vista della sua alimentazione. Per questo motivo, oltre ad un controllo della struttura stessa del bistrot, è stato compiuto uno studio per un menu calibrato ed equilibrato nell’apporto degli zuccheri, per una corretta alimentazione anche dal punto di vista della qalità e quantità del cibo servito».

E se l’edificio di Enel è stato il primo in Italia ad ottenere la certificazione Well, «così la Marianna è il primo bar con il medesimo riconoscimento – sorride Luca Panattoni, che ammette -: troppo presto ipotizzare i prossimi step e valutare i nuovi investimenti. Stiamo testando proprio queste settimane il nuovo progetto». Con una certezza: «Da settembre introdurremo anche il gelato: la Stracciatella, nostro cavallo di battaglia e invenzione storica della nostra famiglia, ha avuto già il lasciapassare: ci stiamo solo attrezzando per il suo trasporto in celle refrigerate che non intacchino minimamente la qualità del prodotto anche nel tragitto autostradale Bergamo-Milano».

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