Spunta la tassa sui biliardini. Pendezza: «Norma assurda»

La polemica La nuova normativa che equipara il biliardino ai giochi d’azzardo ha avuto ripercussioni anche in Bergamasca.

Dal 1964 la Fas Pendezza di Villa d’Ogna è conosciuta in tutto il mondo per la produzione dei calciobalilla, compagni di gioco per tante generazioni, capaci di unire bambini e compagnie per l’irrinunciabile torneo. A rovinare la festa ci ha pensato il decreto n. 65 del 18 maggio 2021, che ha sostanzialmente equiparato il biliardino, ma anche biliardi, flipper e freccette, con i giochi d’azzardo. Il problema è scoppiato con l’arrivo della stagione estiva in occasione dell’apertura degli stabilimenti balneari, dove è da sempre un «must» la partita tra amici.

«Se prima del decreto vendevamo metà della nostra produzione all’interno dei confini nazionali, oggi siamo scesi al 30%. Per diversi mesi abbiamo tenuto duro, puntando su altri modelli per privati o di design, e sul mercato estero, riuscendo a mantenere in forza i nostri dipendenti»

«Le recenti norme sui giochi senza vincita in denaro quali calciobalilla, ping pong, flipper per bambini imposte dalla agenzia delle Dogane, stanno rischiando di mettere in crisi la nostra azienda – commenta Donatella Pendezza della Fas -. I pubblici esercizi, stabilimenti balneari ma anche i tantissimi luoghi di incontro come gli oratori, che vogliono mettere a disposizione dei frequentatori il tanto amato calciobalilla devono mettersi in regola, come prescritto dall’Agenzia delle Dogane, per evitare una multa in caso di controlli. Il decreto – prosegue Pendezza - ha infatti fissato una sanzione fino a 4 mila euro per gli operatori che permettono il gioco su dispositivi non autorizzati, anche se vengono messi a disposizione gratuitamente agli utenti». In attesa che si trovi una soluzione per tornare a giocare serenamente a biliardino, Donatella Pendezza sottolinea amareggiata come «da maggio 2021 la nostra azienda ha di fatto dovuto rinunciare al mercato italiano, con tantissimi ordini bloccati da questa assurda normativa. Se prima del decreto vendevamo metà della nostra produzione all’interno dei confini nazionali, oggi siamo scesi al 30%. Per diversi mesi abbiamo tenuto duro, puntando su altri modelli per privati o di design, e sul mercato estero, riuscendo a mantenere in forza i nostri dipendenti».

L’azienda seriana ha sempre puntato sulla qualità, dalle materie prime alle lavorazioni artigianali tramandate, di generazione in generazione, secondo la tradizione bergamasca. La grande passione della famiglia Pendezza e l’attenzione ai dettagli ha permesso alla Fas di crescere con uno studio tecnico e un’area produttiva dedicata, dove ogni giorno escono tavoli da gioco 100% made in Bergamo.

In Europa si gioca senza problemi

Fortunatamente, a differenza di quanto succede in Italia, dove gli ordini sono praticamente bloccati, i prodotti della Fas sono molto apprezzati e richiesti sia in Europa che in altri continenti. «Abbiamo registrato moltissimi ordini dai Paesi confinanti, come la Francia, ma i nostri biliardini sono apprezzati tantissimo anche negli Stati Uniti e in Medio Oriente: mercati in crescita che fanno ben sperare anche per il futuro».

In attesa che anche il Belpaese sblocchi la normativa su uno dei giochi più amati dagli italiani. L’ultima novità emersa recita che, in base ad una norma inserita nel maxiemendamento al Pnrr approvato in Senato, entro il 15 novembre di ogni anno l’Agenzia delle Dogane dovrà individuare gli apparecchi che non distribuiscono tagliandi, tra i quali figurerebbero anche i biliardini, in modo da esentarli da verifiche tecniche e nulla osta. In caso contrario – conclude Pendezza - qualora rimanessero le attuali norme, che di fatto li equiparano al gioco d’azzardo, si dovrà affrontare questa burocrazia assurda e costosa per poter disputare partite in un gioco che anche il Coni riconosce come sport».

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