Superbonus, è boom: in campo i condomini. «Ok la proroga al 2023»

Soddisfatte le categorie bergamasche più direttamente coinvolte (costruttori edili e artigiani) per l’intenzione manifestata dal governo di prorogare al 2023 il Superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico.

Superbonus che nel mese di settembre, secondo dati Ance, ha registrato un balzo delle richieste (del 24% per il numero degli interventi e del 30% per gli importi), chiudendo così un trend estivo estremamente positivo. E, fra le regioni, la Lombardia è in testa come numero di interventi.

L’incognita ora riguardava la proroga, giudicata necessaria dalle associazioni, e quindi l’attenzione dimostrata dal governo nella Nadef (la nota di aggiornamento al Def, il Documento economia e finanza) rispetto a un prolungamento va nella direzione auspicata dalle imprese.

Stando sempre all’indagine Ance, in termini numerici, gli interventi interessano soprattutto edifici unifamiliari (51,2%) e unità immobiliari indipendenti (34,9%) ma è in crescita la quota dei condomìni, 13,9% (era la metà, il 7,3%, in febbraio). E in termini di importi, i condomìni hanno oggi un’incidenza del 47,7%, trattandosi di lavori con importo medio di 560 mila euro, rispetto ai 90-100 mila degli interventi su singole abitazioni.

Stop alla speculazione dei rincari

«L’intenzione di prorogare il Superbonus fino al 2023 - commenta Vanessa Pesenti, presidente dei costruttori Ance Bergamo - permette alle imprese di organizzarsi e anche di limitare quei fenomeni speculativi che si stanno generando sul caro materiali». L’aumento dei prezzi e le difficoltà di approvvigionamento dei materiali vengono infatti scongiurati dalla possibilità di «spalmare gli interventi su un arco temporale più ampio». Con una scadenza del bonus a breve, infatti, «l’azienda non riesce neppure a reperire il personale per avviare il cantiere». Inoltre, i prossimi mesi autunnali e invernali si prestano ben poco al cambio degli infissi e delle caldaie. La presidente Ance riscontra con soddisfazione che ci sono per il Superbonus e gli altri bonus dell’edilizia (importante anche il sismabonus che permette una riqualificazione non solo energetica ma di carattere molto edile) «richieste continue e quotidiane da parte di privati e condomìni». In definitiva, uno strumento, per Vanessa Pesenti, che è «un volano importante». I dati sulla massa salari della Cassa edile da ottobre 2020 a giugno 2021 «sono positivi, le imprese hanno sempre continuato a lavorare, con una crescita rispetto al 2020 del 33% (ma c’era stato il lockdown) ma anche rispetto al 2019 del 14%, e il trend ora è destinato a crescere».

«Vincolare il Superbonus alla scadenza del 2022 strideva con quelle che erano le potenziali prospettive - dice Giacinto Giambellini, presidente di Confartigianato Bergamo - la risposta del mercato è stata estremamente positiva e se la misura, come sembra ora, diventasse strutturale porterebbe grandi vantaggi». Le imprese hanno bisogno di più tempo: «In questo momento - prosegue - sono riuscite a soddisfare il 5-6% della richiesta a causa innanzitutto della carenza di personale qualificato, considerato che molti dei lavori commissionati sono lavori di un certo livello. In più scarseggiano i ponteggi perché la lunga crisi dell’edilizia ha ridimensionato molto gli stoccaggi dei magazzini. Inoltre, prima le imprese possedevano le attrezzature, ora invece le noleggiano». Per Giambellini, a rafforzare la richiesta del Superbonus nelle ultime settimane «è sicuramente stato il fattore risparmio energetico, la paura, cioè, dell’arrivo dell’impennata di costi per il riscaldamento». Con l’abbuono, si risparmia molto «se si passa da categorie energetiche basse, tipo E, a quelle più alte, A o B». In testa gli interventi di isolamento termico e il cambio serramenti e caldaie. Giambellini conclude con un esempio: «Una palazzina che oggi va a gasolio, in un paio d’anni ammortizza i costi dell’intervento, e da una spesa di 20 mila euro annui di gasolio passa, con il gas metano, a 6-7 mila».

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