Vola l’export orobico dell’acciaio: +55,2% di vendite nel 2022

Il bilancio. Nessuna provincia fa meglio di Bergamo rispetto all’anno precedente. Trainanti le vendite di tubi. Bregant (Federacciai): «Un andamento non uniforme».

Bergamo è stata, nel 2022, l’ottava provincia italiana per export di prodotti della siderurgia, tubi e altri prodotti della prima trasformazione dell’acciaio, salendo di tre posizioni nella classifica nazionale dei venti principali poli siderurgici. Ma soprattutto, rispetto al 2021, la nostra provincia è quella che fatto registrare la maggior crescita delle esportazioni: +55,2%, salite da 864 milioni a 1,34 miliardi di euro. È quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio studi Siderweb, elaborando dati Istat., diretto da Gianfranco Tosini, che spiega: «Le esportazioni nei Paesi Ue sono aumentate del 36,6%, mentre quelle nei Paesi extra Ue si sono incrementate del 70,4%. Queste ultime costituiscono circa il 60,5% delle esportazioni totali». L’export italiano di prodotti siderurgici è cresciuto complessivamente del 23,8%, passando da 22,6 a 28,2 miliardi di euro. Un incremento dovuto sostanzialmente all’aumento dei prezzi: le quantità sono infatti diminuite del 6%, passando da 17,3 a 16,2 milioni di tonnellate.

«Quadro fortemente instabile»

Tenuto conto che la produzione di acciaio in Italia ha conosciuto nel 2022 una significativa contrazione (rispetto al 2021 è scesa dell’11,5% passando da 24 milioni di tonnellate a 21 milioni), il direttore generale di Federacciai, il bergamasco Falvio Bregant, invita alla prudenza: «Il dato sul valore delle esportazioni è significativo in assenza di anomalie o volatilità dei prezzi, che è esattamente il contrario del quadro in cui la siderurgia italiana si è mossa lo scorso anno. Quindi il dato in valore può anche fornire indicazioni non completamente corrette. L’inflazione trainata dai rincari energetici ha spinto verso l’alto i prezzi, ma il rapporto tra consegne ed esportazione, in tonnellate di materiale, è rimasto sostanzialmente costante rispetto al 2021, quando invece c’era stato un forte incremento produttivo, ma perché, lo ricordiamo tutti, venivamo da un 2020 segnato dalla chiusura delle industrie a causa del Covid». L’analisi di Siderweb rivela anche che a trainare l’export bergamasco è stata la vendita di tubi, prodotti normalmente destinato a un mercato particolare, l’oil&gas, su cui si è tornati a investire a livello internazionale in seguito all’aumento del prezzo delle fonti fossili. «Credo di poter dire - aggiunge Bregant -, che il dato sull’incremento delle esportazioni in valore non rappresenti quindi un andamento comune per tutta la filiera ma probabilmente diversificato per prodotti e mercati finali di utilizzo».

Proprio al settore che ha trainato l’export orobico, fa riferimento anche la Acciaitubi di Terno d’Isola della famiglia Berera, avviata nel 1961, e specializzata nella produzione di tubi saldati per gli impianti civili e industriali (antincendio o termoidraulici), per le costruzioni (carpenteria e ponteggi), per la segnaletica stradale. «Sono anni per noi decisamente buoni – conferma l’a.d. Marco Berera – tra il 2020 e il 2021 la quota di fatturato delle vendite all’estero è raddoppiata, e lo scorso anno rispetto al 2021 è aumentata di un ulteriore 25%».

Ad oggi l’azienda di Terno d’Isola può contare su 70 dipendenti e, in attesa di chiudere il bilancio 2022, le proiezioni dicono che sarà superato il tetto degli 80 milioni di euro di fatturato. «I tre quarti – aggiunge l’amministratore delegato – derivano dalle esportazioni. Il nostro mercato coincide con l’Unione Europea, principalmente Germania, Olanda, Belgio e Francia, e stiamo incrementando la nostra presenza nei paesi baltici e nell’Europa del nord. Credo che a influire positivamente sul nostro settore siano i grandi finanziamenti pubblici destinati alle infrastrutture e quelli privati nelle costruzioni. Per riuscire a soddisfare tutta la domanda, stiamo investendo per l’acquisto di nuovi impianti e per ampliare il nostro sito produttivo. Inoltre, stiamo aumentando il nostro organico inserendo continuamente nuovo personale».

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