Decreti sicurezza
Novità e dubbi
Un tempismo perfetto e sospetto. Lunedì sera, a urne dei ballottaggi per le comunali chiuse da poche ore, il Consiglio dei ministri ha dato via libera alla nuova versione dei decreti sicurezza, cambiando quelli scritti dall’allora ministro degli Interni Matteo Salvini. È stato possibile grazie ai due nodi politici sciolti dopo 13 mesi di governo Conte 2, che aveva nella revisione dei decreti una delle priorità: l’ostilità alle variazioni di una parte dei 5 Stelle e il consenso a rischio in vista dell’ampia tornata elettorale (referendum sul taglio dei parlamentari, regionali e comunali).
Palazzo Chigi ha preso tempo e, trovata l’intesa con i grillini e a seggi chiusi, ha varato le nuove norme con ampio ritardo, nonostante i rilievi del capo dello Stato Sergio Mattarella fossero datati agosto 2019, al momento del varo della versione salviniana. Ma finalmente si volta pagina. Finalmente perché basti ricordare un punto delle norme definite dal leader del Carroccio: l’abolizione della protezione umanitaria, che ha generato migliaia di irregolari, usciti dalle strutture d’accoglienza e finiti in strada (alla faccia della sicurezza).
LA COMUNITÀ
DE L'ECO DI BERGAMO
Accedi per leggere gratuitamente l'intero articolo e tutti gli approfondimenti.
Inserisci username e password del tuo account.
© RIPRODUZIONE RISERVATA