
L'Editoriale / Bergamo Città
Mercoledì 05 Gennaio 2022
Democrazia vitale
priorità assoluta
È arrivata la convocazione, da parte del presidente della Camera dei deputati, del Parlamento in seduta comune, integrato dai delegati regionali, per l’elezione a scrutinio segreto del nuovo presidente della Repubblica. Non ho rivelazioni da insider, né previsioni; solo riflessioni a partire dalla Costituzione e dal contesto politico. Anzitutto: benissimo ha fatto Mattarella a declinare inopportuni inviti a un doppio mandato, ancorché parziale. Non c’è, è vero, un divieto espresso a riguardo. Ma dalla Costituzione si ricava chiara la preoccupazione di evitare che il presidente orienti il suo mandato per compiacere una specifica maggioranza che lo possa poi ri-eleggere. È in fondo la stessa preoccupazione alla radice del semestre bianco: evitare incroci pericolosi tra elezioni del Parlamento, seguente formazione di maggioranze di Governo, ed elezione presidenziale.

Un mandato lungo (7 anni), iniziato in età non verde (almeno 50 anni), e la previsione di un seggio di senatore a vita denotano la volontà della Costituzione di individuare un percorso di garanzia, al riparo da tentazioni di parte politica.
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