
L'Editoriale / Bergamo Città
Sabato 26 Luglio 2025
Due strade, una risposta per la Bassa e il capoluogo
ITALIA. La strada è ancora lunga e parecchio in salita nonostante sia destinata ad attraversare una delle zone più piatte della Bergamasca, ma il progetto della «Nuova Cremasca» un primo piccolo passo l’ha fatto.
Con il prossimo inserimento (approvato da una maggioranza bipartisan) nel Piano regionale della mobilità e trasporti si prende atto - sia formalmente che sostanzialmente - della necessità di questa opera per il territorio. Da Zanica a Romano in continuità con l’attuale primo tratto della strada che dall’Asse interurbano arriva alla Tangenziale Sud lambendo l’aeroporto. La sua prosecuzione verso Sud attraverso la Bassa assolverebbe a un duplice scopo: raccordare questa parte della provincia con il capoluogo e rappresentare di fatto un nuovo accesso verso Bergamo. In un senso più ampio di quello dei confini comunali, capace cioè di interpretare i prossimi (imminenti, questione di un paio d’anni, mica secoli...) cambiamenti dei poli infrastrutturali del territorio, con l’aeroporto, la stazione del treno e i parcheggi a contorno destinati appunto a diventare una nuova porta. Da e per l’Europa via cielo, da e per Milano (e oltre) via ferro, da e per Bergamo via gomma.
Dal punto di vista strategico c’è poco da dire, semplificando la questione si va dritti per dritti proseguendo verso la Bassa il tratto della nuova Cremasca già esistente e incrociando pure la Tangenziale Sud, quindi Seriate, la Valle Seriana attraverso Montenegrone, e la Valcavallina. A Sud il panorama è noto, oltre ad alleggerire il traffico su paesi come Martinengo, Cologno e Urgnano, l’arrivo a Romano vuol dire una connessione (da studiare nelle modalità, come il tracciato nel dettaglio, sarà compito dell’Anas) con Brebemi e quindi tutti gli insediamenti logistici sorti in questi anni, con progressivo e (pare) inarrestabile spostamento del baricentro produttivo della Bergamasca in queste zone e il punto di domanda dell’Interporto. Se, dove e come si farà. E soprattutto con chi.
Il progetto da fine anni Novanta
Un raccordo tra Nord e Sud, Bergamo e Treviglio, è sulla carta da fine anni ’90 come collegamento autostradale per la Brebemi: chi scrive ha visto la prima ipotesi tracciata sulla carta a settembre (ohibò) 1999 in quel di via Gramsci a Brescia, prima sede di Brebemi. In verità c’era anche la futura Tangenziale est esterna di Milano: quella è stata realizzata, la Bergamo-Treviglio (ora di fatto Dalmine-Casirate dopo la cura dimagrante e la scomparsa del collegamento con la Pedemontana) no, e qualche domanda bisognerebbe farsela visto che le risposte continuano ad arrivare in modo a tratti poco convincente.
Qui la questione non è un derby fratricida tra questa o quella opera, ma più semplicemente (si fa per dire...) capire alla luce di diversi fattori quale sia la soluzione migliore per il territorio. A cominciare dal gradimento del medesimo, perché un’opera (qualsiasi opera...) calata dall’alto non produce mai buoni effetti. Passando poi per i costi - che anno dopo anno si fanno logicamente sempre più incerti e tendenti al rialzo - e i tempi, perché un progetto concepito nello schema di massima un quarto di secolo prima, rischia di arrivare comunque vecchio pur in presenza di qualsivoglia accorgimento o miglioria.
Un collegamento che serve
Il solo punto ragionevolmente certa è che un collegamento Nord-Sud serve come l’aria, che il potenziamento del trasporto pubblico (con quali soldi resta da capire: al di là delle enunciazioni di principio il rischio è di non averne nemmeno per quelle opere come il tram che si avviano alla conclusione) da solo non può bastare e che opere di carattere locali come circonvallazione e bretelline possono alleviare sì la situazione ma non risolverla. Certo come il fatto che c’è sempre meno tempo per trovare una soluzione e dare risposte a persone e merci che hanno un bisogno assoluto e quotidiano di muoversi. Ci sono due ipotesi sul tavolo, al territorio la responsabilità di scegliere la migliore e soprattutto la più fattibile.
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