I partiti alla prova
del cambio di marcia
Caccia agli astenuti
L’intento inconfessato è di prepararsi allo scenario prossimo venturo che si appaleserà a pieno solo con le dimissioni di Conte. Non si sa ancora se e quando ci sarà la crisi né se si andrà poi a un voto anticipato.
Non è dato conoscere nemmeno con quale legge si eleggerà il nuovo Parlamento. Si sa però che per destra e sinistra, per Lega e Pd, è venuto il tempo di aggiornare le loro strategie. Zingaretti per un momento ha vagheggiato il progetto del «partito unico» con i Cinque Stelle, ma ha visto in Umbria a quali risultati porta. Al contempo non ha mai dismesso l’idea di costruire il famoso, ma sempre fumoso, «campo largo della sinistra»: fumoso perché, a parte le sparute, sparse forze della sinistra, non si capisce bene quali altri supporti pensi di recuperare per riuscire vittorioso.
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