La prossimità ai territori

Italia. Negli ultimi decenni, molti piccoli comuni italiani sono stati messi a dura prova per le difficoltà di accesso alla rete internet, per la mancanza di lavoro e per la progressiva riduzione dei servizi garantiti dalla presenza degli sportelli bancari e degli uffici postali.

Questa situazione ha contribuito ad alimentare un diffuso fenomeno di spopolamento che ha interessato molti giovani e, in non pochi casi, interi nuclei familiari. Secondo una ricerca svolta dal Centro Einaudi, tra il 1981 e il 2019 ben 3.805 comuni hanno perso mediamente il 22% dei propri abitanti. Tuttavia, negli ultimi anni si sta assistendo ad una ripresa d’attenzione ai vantaggi della «prossimità» da parte di molte Banche di Credito Cooperativo che hanno riaperto filiali in molti piccoli comuni ricavando ottimi risultati.

D’altro canto Poste italiane, che in passato aveva previsto la chiusura di 1.200 uffici in piccoli comuni, da qualche anno ha cambiato radicalmente la propria strategia e con il progetto «Polis Poste Italiane» si propone, oggi, di accrescere la propria presenza in tanti piccoli comuni aprendo uffici con digitale d’avanguardia.

Il progetto è finanziato con risorse del piano complementare al Pnrr che prevede investimenti complessivi per 1,2 miliardi di euro di cui 320 milioni a carico di Poste italiane. Saranno interessati dal progetto quasi 7.000 uffici postali nei piccoli centri con meno di 15mila abitanti, di cui 4.800 con meno di 5.000. Questi uffici, come ha dichiarato il condirettore generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco, «saranno radicalmente trasformati e verranno dotati di un’infrastruttura tecnologica e digitale all’avanguardia che consentirà di abilitare l’offerta di numerosi servizi. Tutto ciò grazie all’installazione di 3.000 Atm evoluti, 4.800 postazioni per l’erogazione dei servizi pubblici self-service, 4.800 armadietti di sicurezza per la consegna di pacchi e altri beni, attivi 24 ore su 24, 4.800 vetrine informative interattive, 5.000 colonnine di ricarica per vetture elettriche».

Il progetto prevede anche l’installazione di 1.000 impianti fotovoltaici e di 4.800 sistemi di smart building (edifici dotati di impianti automatizzati) e sensori di monitoraggio ambientale nonché l’allestimento di 1.000 spazi esterni agli uffici dove promuovere iniziative culturali e relative a tematiche di salute e benessere. Inoltre, sempre all’esterno degli uffici, saranno installati armadi digitali con i quali erogare servizi con una operatività 24 ore su 24.

I primi cantieri pilota del progetto Polis sono in fase di completamento a Fara in Sabina, Campagnano di Roma e San Felice Circeo e, entro il prossimo marzo, saranno in piena attività 18 sportelli, uno dei quali a Calolziocorte. All’interno degli uffici postali verrà creato uno sportello unico attraverso il quale i cittadini potranno richiedere in modalità digitale una serie di documenti. Tra questi, carta d’identità elettronica, certificati di stato civile e anagrafici, richieste di remissione di codice fiscale, visure planimetrie catastali, autodichiarazioni di smarrimento, denunce di detenzione e trasporto di armi, esenzioni canone Rai, certificati giudiziari, denunce e richieste duplicati patente. Sono circa 11 milioni le persone che si gioveranno di questa iniziativa e 6 milioni di queste hanno più di 65 anni.

L’avvio del progetto Polis è stato agevolato dalla collaborazione offerta da parte di vari rami della Pubblica Amministrazione ed è stato salutato con favore dal presidente Mattarella che ha dichiarato: «Il progetto Polis contenuto nel Pnrr, lo sportello unico di Poste per i servizi pubblici per tutti i Comuni, particolarmente a garanzia dei piccoli centri, dimostra la vicinanza alle persone e ai territori che l’azienda ha confermato in questi anni. L’impegno perché nessuno rimanga indietro è un grande contributo al nostro Paese a territori importanti, la cui condizione è una condizione perché il Paese possa svilupparsi ulteriormente». Si può dire che il progetto Polis, nel suo intento primario di facilitare l’accesso ai servizi digitali della P.A., rivaluti e interpreti in chiave innovativa la «prossimità» introducendo tecnologie digitali e modelli di attività che rendono possibile la «prossimità a distanza».

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