Calogero, portalettere per scelta: «Così mia figlia crescerà meglio»

La storia Luca Vitiello ha lasciato un lavoro ben remunerato in Sicilia ed ha accettato un impiego alle Poste dove ha molto più tempo per Giulia.

Si è trasferito a Bergamo nel 2019 da Agrigento per la figlia, Giulia, che di anni oggi ne ha cinque. A lei voleva dare le migliori possibilità in termini di servizi, di scuole e d’ambiente, che in Sicilia, magnifica terra di sole e mare, non trovava. Ha scelto di fare il portalettere per Poste Italiane, nonostante una laurea in giurisprudenza e un master in risorse umane, perché gli orari di lavoro gli permettono di conciliare impiego e famiglia: per essere presente davvero nei momenti di crescita della figlia. E per la festa del papà è arrivato il contratto a tempo indeterminato.

Da Agrigento a Brembate Sopra

Calogero Luca Vitello, 38 anni, residente a Brembate Sopra, è uno dei 118 portalettere neoassunti a marzo da Poste Italiane nei centri di recapito della provincia di Bergamo. Nuove forze distribuite tra Albino, Bergamo -Buttaro, Clusone, Dalmine, Lovere, Ponte San Pietro, Romano di Lombardia, San Pellegrino Terme, Sarnico, Seriate, Trescore Balneario, Treviglio, Valbrembo e Zingonia. La selezione dei neo assunti è avvenuta tra il personale che aveva già lavorato in passato come portalettere o addetto allo smistamento con uno o più contratti a tempo determinato e per una durata complessiva di almeno 6 mesi. «Prosegue il nostro impegno - spiegano alle Poste - per creare nuove opportunità di lavoro». Calogero, nello specifico, è da marzo in servizio a Valbrembo e si occupa in questi giorni del recapito posta in Valle Imagna, tra Locatello e Corna Imagna.

«In Sicilia avevo una buona retribuzione ma partivo da casa prima delle 7 di mattina e tornavo a notte fonda. Poi è nata Giulia e nel suo primo anno di vita io praticamente non c’ero mai»

«In Sicilia lavoravo in un’impresa che si occupava di recupero crediti, ero responsabile del personale -racconta-, un contratto a tempo indeterminato e una buona retribuzione ma partivo da casa prima delle 7 di mattina e tornavo a notte fonda. Poi è nata Giulia e nel suo primo anno di vita io praticamente non c’ero mai. In più il modo in cui si lavorava, poco impegno, poca sicurezza, non mi andava più. Per Giulia volevo qualcosa d’altro. Ho quindi deciso con la famiglia di venire a Bergamo, dove abitava già mio fratello».

«Sul lavoro non mi sono mai tirato indietro»

Appena arrivato è stato assunto in Poste Italiane per circa un anno. «Cercavano postini. E io non sono mai stato qualcuno che si tira indietro quando si tratta di lavoro. Mi è piaciuto davvero tanto: all’aperto, a contatto con le persone, dinamico. Diventi un punto di riferimento per la gente. In più con un orario che mi permetteva di portare mia figlia alla scuola dell’infanzia prima delle 9 e andarla a prendere il pomeriggio quando mia moglie fa i turni al lavoro. E il sabato pomeriggio, che è libero sempre, si va tutti a fare una passeggiata in Valle Imagna, che ho adorato fin da subito». Ora è arrivata anche la stabilizzazione.

«Quando hai dei figli, e ci tieni, capisci che lo stipendio è importante (prendevo molto di più in Sicilia) ma non quanto avere a disposizione del tempo da passare con loro»

«Il portalettere è un punto di partenza, spero poi nei prossimi anni di poter crescere all’interno del gruppo -conclude Calogero- .Quando hai dei figli, e ci tieni, capisci che lo stipendio è importante (prendevo molto di più in Sicilia) ma non quanto avere a disposizione del tempo da passare con loro».

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