Cronaca / Hinterland
Venerdì 19 Dicembre 2025
Muore a 15 anni, cordoglio da Scanzorosciate ad Albino: «Diego, ci hai insegnato l’inclusione»
COMUNITÀ IN LACRIME. Si è spento a 15 anni dopo il ricovero in ospedale. I funerali di Diego Azzola venerdì 19 dicembre. Dalle scuole di Scanzorosciate al «Romero» di Albino, «ha lasciato il segno».
Scanzorosciate
Quegli occhioni azzurri, così grandi e luminosi, parlavano da soli. E lo stesso faceva il suo sorriso. Nonostante sapesse pronunciare poche parole, con lui non c’era bisogno dei vocaboli. Diego, come lo hanno ricordato ieri all’istituto comprensivo Alda Merini di Scanzorosciate, dove aveva frequentato elementari e medie, era un «maestro della comunicazione». Sapeva farsi capire da tutti. Bastava un gesto, un sorriso, uno sguardo. La sua vitalità «ha lasciato il segno», dice chi lo ha conosciuto, nei vecchi amici e compagni di scuola così come nei nuovi, che nella mattinata di venerdì 19 dicembre, tra le mura dell’istituto superiore Oscar Romero di Albino, osserveranno un minuto di silenzio.
Il ricovero e poi il peggioramento
Quindici anni compiuti a ottobre, Diego Azzola si è spento mercoledì 17 dicembre all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove è stata allestita la camera ardente e dove era ricoverato da diversi giorni. «Aveva la polmonite – spiega papà Francesco, che insieme a mamma Alessandra ha perso l’unico figlio –, ma le sue condizioni si sono aggravate e non c’è stato più nulla da fare».
Il padre lo ricorda come un ragazzo «sempre allegro e vivace. Diceva poche parole, ma rideva spesso e si faceva capire. E anche per questo era il nipote preferito dei nonni, con cui fino a qualche giorno fa diceva di voler festeggiare il Natale».
Scosso per la drammatica notizia l’istituto «Romero» di Albino
I compagni di prima liceo, indirizzo Scienze umane, avevano sperato fino all’ultimo che si riprendesse. Così non è stato. E la notizia ha scosso l’istituto superiore di Albino: venerdì 19 dicembre alle 9 la scuola si fermerà, in silenzio, in ricordo del 15enne che, nelle poche settimane tra settembre e novembre, aveva saputo farsi voler bene.
Nella mattinata di giovedì 18 dicembre, invece, a ricordarlo sono stati ragazzi e ragazze della secondaria di primo grado di Scanzorosciate, con docenti, educatori e personale Ata. Un momento «autentico», come lo definisce il dirigente Luigi Airoldi, che aveva conosciuto Diego fin dalla prima elementare e lo aveva accompagnato fino al diploma «con lode».
Il ricordo del dirigente del comprensivo di Scanzorosciate
«Con il suo modo di essere ci ha insegnato che l’affetto non ha bisogno di tante parole e che l’armonia nasce dalla semplicità e dalla gentilezza»
«Era un ragazzo capace di portare gioia anche con le cose più semplici – lo ha ricordato ieri dinnanzi agli studenti –: mille sorrisi spontanei, una risata improvvisa, gesti sinceri e puri. La sua allegria era naturale, vera, e riusciva a rasserenarci, a farci sperare. Con il suo modo di essere ci ha insegnato che l’affetto non ha bisogno di tante parole e che l’armonia nasce dalla semplicità e dalla gentilezza». Attraverso la sua presenza, compagni di scuola e insegnanti hanno imparato, vivendolo ogni giorno, «che la diversità è una ricchezza che unisce, rende il gruppo più vero e le persone migliori. Porteremo il suo ricordo nella cura con cui vivremo ogni giorno».
«Sapeva farsi voler bene»
Al momento di raccoglimento anche il sindaco Paolo Colonna, che si è stretto alla famiglia nel cordoglio: «La morte di Diego ha scosso l’intera comunità. Ha sempre vissuto la sua fragilità in modo positivo: si faceva capire con un codice di comunicazione speciale, fatto di gesti ed espressioni».
«Con i suoi sorrisi e i suoi sguardi ci ha insegnato il valore della cura, dell’inclusione, dell’attenzione, della vicinanza»
Come quando voleva dire «ti voglio bene». Non con le parole, ma posando la mano sinistra sul petto, dove c’è il cuore. E a portare il 15enne nel cuore sarà il suo ex insegnante di sostegno della secondaria di primo grado, Gabriele De Matteis, con cui aveva intessuto un legame speciale: «Nonostante le difficoltà, era un ragazzo molto dolce e solare – lo ha ricordato –. Era uno che, quando c’era, si sentiva. Tutta la scuola gli era affezionata perché sapeva farsi voler bene. E con i suoi sorrisi e i suoi sguardi ci ha insegnato il valore della cura, dell’inclusione, dell’attenzione, della vicinanza. Ci ha lasciato tanto».
I funerali
Sarà don Alessandro Previtali a celebrare i funerali alle 15 di venerdì 19 dicembre nella parrocchiale di Scanzorosciate. Ricorda ancora la gita dello scorso anno con i ragazzi e le ragazze di terza media: «Diego aveva partecipato insieme al papà e ne era rimasto molto contento. E poi guai per lui il Cre, non mancava mai. Ha sempre partecipato alle attività della vita comunitaria, in parrocchia e in oratorio, e tutti gli volevano bene. Era una presenza arricchente». Quando lo si incrociava, per salutare alzava la mano e sorrideva. Era il suo modo di dire «ciao». E gli altri contraccambiavano. Ciao Diego.
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