Delitto di Albino, la Cassazione conferma la condanna a 30 anni

La Corte di Cassazione si esprime sulla condanna comminata all’ucraino trentatreenne Ivan Hromei per l’uccisione del connazionale Vasyl Nykolyuk in linea con quanto già stabilito e confermando così la pena di trent’anni di carcere stabilita dalla Corte d’Appello di Brescia nel 2019.

Anche la Corte di Cassazione si esprime sulla condanna comminata all’ucraino trentatreenne Ivan Hromei per la crudele uccisione del connazionale Vasyl Nykolyuk in linea con quanto già stabilito e confermando così la pena di trent’anni di carcere stabilita dalla Corte d’Appello di Brescia nel 2019. Il delitto venne perpetrato in combutta con Vasyl Bilohan, anch’egli condannato a trent’anni lo scorso 22 ottobre in appello. L’avvocato difensore Marco Franco ha impugnato la sentenza perché riteneva lacunose le motivazioni dei giudici, rimarcando che Hromei sarebbe stato solo spettatore di quel delitto. Secondo la difesa infatti fu il solo Bilohan a picchiare la vittima con una mazza da baseball nella sua abitazione in via Zanchi a Stezzano per alcuni debiti di gioco.

Nykolyuk venne poi caricato nel bagagliaio della sua Opel Vectra e portato nei boschi sopra Albino dove venne bruciato ancora vivo e successivamente ritrovato l’11 ottobre del 2015. Questo è stato un altro punto su cui la difesa ha obiettato, riferendo di come Hromei non potesse sapere se l’uomo fosse o meno ancora cosciente dopo le percosse subite dal Bilohan. Per i Giudici della Cassazione invece l’uomo potè verificare lo stato di salute della vittima poiché aiutò il complice a trasportarla nel bagagliaio dell’auto. La causa della morte è senza alcun dubbio da attribuirsi al monossido di carbonio respirato dal Nykolyuk prima di spirare, nonostante il decesso sia sopraggiunto in tempo breve a causa della situazione pregressa. Il tutto si svolse poi tra i killer con una piena condivisione di intenti per sbarazzarsi del corpo divenuto una presenza ingombrante. Sulle motivazioni inoltre la Corte ha dipanato ogni dubbio definendole come esaustive e doverosamente esplicative in merito alla sentenza. Resta dunque in carcere Ivan Hromei, mentre per quanto riguarda Vasyl Bilohan si aspetta l’ultimo grado di giudizio per far scattare il mandato d’arresto internazionale

© RIPRODUZIONE RISERVATA