
Cronaca / Hinterland
Lunedì 28 Aprile 2025
«Flavio aveva un cuore generoso. Era attento alle fragilità di tutti»
IL LUTTO. Il ricordo degli amici al 64enne morto sabato a Valbondione Il fratello: «Escursionista esperto, amava la neve». I funerali lunedì alle 15.
La battuta sempre pronta, la mano tesa verso l’altro in ogni momento per aiutare, e la grande capacità di mettersi in ascolto dei colleghi d’azienda. Le immagini di Flavio Mologni negli occhi e nelle parole di amici e parenti restituiscono il racconto di un uomo «buono e speciale». La Casa del Commiato di Seriate domenica è stata un via vai di persone accorse per ricordare il 64enne di Scanzorosciate, che ha perso la vita domenica in un tragico incidente in montagna, a Valbondione, dove si trovava a passeggio in compagnia di alcuni amici e del fratello minore, Maurizio.
La testimonianza del fratello
È lo stesso fratello a raccontare come, scendendo dal rifugio Curò, Flavio sia caduto. «È scivolato – dice Maurizio – anche a causa del terreno, ancora bagnato». Eppure Flavio, ricorda, non era solo amante della montagna, ma anche un escursionista attento. «Ha sempre avuto la passione per la montagna e da diversi anni veniva con me. Gli piaceva soprattutto la neve. Abbiamo fatto vette impegnative insieme, scalato i 2.000, 3.000 e 4.000 metri – racconta –. Flavio non era inesperto». A spasso sui monti, aggiunge, era felice di stare anche in compagnia di Giotto, il cane di Maurizio, che ormai era diventato anche suo. Ma per Flavio non c’erano solo le cime. «Gli piaceva andare nei boschi, amava la natura in generale e lo sport, soprattutto andare in bici e nuotare».
In famiglia poi era un punto di riferimento
«Un uomo di cuore, generoso, sempre disponibile con tutti. Non diceva mai di no», afferma. Le stesse parole per Flavio le ha la sorella maggiore Lauretta: «C’era sempre per tutti. Mi è cascato il mondo addosso», dice in lacrime. Sono tanti i colleghi e gli amici venuti a portare conforto alla famiglia: la moglie Cinzia, la figlia Valentina, la mamma Elisa. Roberto Grigis è un amico d’infanzia di Gavarno, la frazione di Nembro dove Flavio è cresciuto. «Abbiamo passato tante estati e vacanze insieme. Ricordo quando eravamo giovani e andavamo a ballare. Era sempre allegro, simpaticissimo. Ha sempre mantenuto un grande legame con la frazione, anche dopo che si è sposato e trasferito a Scanzorosciate. Il giovedì accompagnava la mamma al mercato di Nembro. E ci trovavamo spesso all’oratorio Don Giò di Gavarno a vedere le partite dell’Atalanta, anche se lui era interista» racconta Roberto, che sintetizza così il suo ricordo di Flavio: «Era sempre attento alle fragilità degli altri. Se gli chiedevi un favore, te ne faceva due».
Il ricordo degli amici
È ancora incredulo per la notizia della morte Renzo Pievani, un altro grande amico e collega di lavoro per tanti anni alla Minifaber di Seriate. «Ha lavorato quasi quarant’anni in azienda. Ha iniziato aiutando il caporeparto e poi è diventato caporeparto lui stesso», spiega Renzo, che ha conosciuto l’amico da giovane in discoteca per poi ritrovarlo, per caso dopo anni, in azienda. Per lui Flavio aveva una dote particolare: «Era una persona speciale. Sapeva parlare con la gente, sapeva capirla. Aveva la capacità di dialogare con tutti e mettere d’accordo tutti. Se qualcosa non andava in ditta veniva da te per ragionare insieme e capire come risolvere il problema». I due si sono frequentati anche fuori dal lavoro. «Ultimamente aveva la passione della moto. Avevamo preso due scooter uguali e andavamo in giro insieme. Stavamo in giro mezza giornata facendo anche 500-600 chilometri al giorno» aggiunge Renzo, che ancora non si capacita di quanto successo. «Era uno dei miei migliori amici, non ci credo. È proprio il destino – conclude –, ma mi ha portato via il mio unico amico vero». I funerali si terranno oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di Scanzorosciate.
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