L’Alimentari del Villino chiude dopo 107 anni, 72 con nonna Claudia

Valbrembo. Storico negozio della comunità di Fontana. Nato nel 1915, la signora Rapizza ci lavora dal 1950. «Sacrifici, ma tante soddisfazioni. I clienti, una famiglia».

Una storia di dedizione al lavoro, di servizio alla piccola comunità di Fontana di Valbrembo, vicino a Sombreno. Nonna Claudia Rapizza, conosciuta dai clienti come «Quella del villino», il 31 dicembre scorso, a mezzogiorno, ha abbassato per l’ultima volta la serranda del suo negozio di alimentari. Dove ha lavorato per 72 anni. Un negozio storico per Valbrembo e non solo, trovandosi in un luogo di passaggio, alle porte di Bergamo, lungo la strada che porta alla Madonna della Castagna: l’Alimentari del villino aprì nel lontano 1915, in piena guerra mondiale. «Fu Bono Arrigoni ad avviare l’attività – racconta la nipote Corinne Rossini di Bergamo -. Nacque come alimentari con una produzione propria di salame artigianale che è continuata fino a pochi mesi fa. Nel 1937 l’attività venne venduta al genero Michele Rapizza, sposato con Maria Arrigoni, figlia di Bono. La loro figlia, nonché mia nonna, Claudia Rapizza, iniziò a lavorarci verso il 1950 una volta finite le elementari».

«Avrei voluto continuare a studiare, mi piaceva - racconta nonna Claudia, 83 anni - ma

mio padre si ammalò e così dovetti andare dietro al bancone del negozio ad aiutare mamma». E da lì Claudia non si è più mossa. O meglio, con la sua bicicletta, ancora giovanissima, iniziò a fare consegne a domicilio, di latte, uova e ogni genere alimentare, in tutto il quartiere. Anni in cui anche i contadini della zona portavano i loro prodotti a Claudia. Anni in cui ancora avveniva un vero e proprio baratto, prodotti della terra in cambio di altro del negozio. Soldi ce n’erano pochi. «Sono stati periodi di sacrifici - racconta ancora Claudia - ma anche di tante soddisfazioni. I miei clienti erano ormai di famiglia, persone del posto, ma anche chi andava a lavorare la mattina, di passaggio, e ormai mi conosceva».

Nel 1979 l’ampliamento del negozio nella sede attuale, mentre fino al 1997 Claudia ha anche gestito la vicina trattoria. «Una volta venni anche rapinata - ricorda -. Entrarono in due, con il casco, cercarono qualcosa in cassa ma trovarono pochissimo e se ne andarono arrabbiati». Il servizio è proseguito fino a sabato scorso. «Mi è dispiaciuto tanto - racconta Claudia, che abita sopra il negozio, con la figlia Stefania accanto - avrei voluto continuare, ma l’età e la salute non me l’hanno consentito. Cercherò di riposare. Ancora dopo la chiusura c’è stato chi mi ha chiamato al telefono per la spesa a domicilio. A malincuore ho dovuto dire che avevo chiuso».

«Il negozio al Villino è stato un luogo di passaggio per tanti, un punto di ritrovo per i clienti fissi – conclude la nipote Corinne -. Una presenza costante per tutta la collina. Un pezzetto delle nostre vite. Ma specialmente tutta la vita per mia nonna. Lei era “Quella del Villino”, come l’hanno sempre chiamata tutti. Quella che con la voce rotta, cercando di trattenere le lacrime mi ha detto che non sarebbe scesa a chiudere la serranda per l’ultima volta. Alla fine però era lì, perché il senso del dovere ha vinto sulle emozioni». A mezzogiorno del 31 dicembre la chiusura di una storia lunga 107 anni.

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