Morto a 79 anni Ugo Albrigoni: una vita a sostegno dei disabili

STEZZANO. Da sempre impegnato per i diritti dei portatori di handicap. Fu tra i fondatori del Comitato provinciale contro le barriere architettoniche.

La comunità di Stezzano piange la scomparsa di un grande uomo che, da sempre, si è speso per aiutare i più deboli: nella giornata di mercoledì 27 dicembre, infatti, si è spento all’età di 79 anni Ugo Albrigoni, storico volto dell’associazionismo e del sostegno ai disabili orobico.

Chi era Ugo Albrigoni

Nato nel 1944 con una forma acuta di tetraplegia, Ugo Albrigoni ha passato la sua infanzia circondato dall’affetto dei suoi genitori, insegnanti, che gli hanno garantito una formazione continuativa di tutto rispetto per sopperire alla mancanza dell’istruzione scolastica, non accessibile per i diversamente abili a quell’epoca. Istruzione che gli ha permesso, una volta raggiunta l’età adulta, di diplomarsi presso un Liceo scientifico della nostra provincia. «Mio papà amava la cultura - spiega la figlia Greta Albrigoni -. Amava leggere, scrivere e studiare. Negli ultimi anni ha sofferto molto ed ha avuto anche tantissimi problemi di salute: ha avuto diversi malori. Nonostante questi si è sempre ripreso e ogni volta ripeteva sempre che gli dispiaceva procurare tanto spavento e dolore ai familiari, ma che aveva ancora tante cose di questo mondo che voleva scoprire prima di andarsene».

Bergamo, Ranica, Mozzo: Albrigoni aveva risieduto in vari paesi della nostra provincia, prima di fermarsi a Stezzano, dove viveva ormai stabilmente da 22 anni. Era noto per le sue battaglie a favore dei disabili: fin da giovane aveva iniziato a lavorare in gruppi e comitati per l’abbattimento delle barriere architettoniche: è stato, infatti, uno dei fondatori del Comitato di Bergamo. A questo seguì poi un impiego legato alla formazione di personale in grado di aiutare i disabili ad affrontare le sfide della vita. Poi il grande salto, con un impiego per Regione Lombardia, negli uffici legati ai Servizi sociali. In particolare iniziò a collaborare con il Cite «Centro innovazione tecnico educativa» di don Adriano Peracchi, dove coordinava gli interventi in ambito di formazione professionale e inserimento lavorativo delle persone con disabilità.

Un pionieri dei diritti dei disabili

Di pari passo al suo lavoro andava anche l’associazionismo, in particolare con l’associazione «Servizio di promozione sociale»: un faro per tutti i disabili e i fragili, che qui potevano trovare un aiuto e un conforto. «Ci lascia una persona buona - conclude la figlia Greta - che ha sofferto molto nella sua vita ma che ha aiutato anche tante persone». «È stato un pioniere dei diritti dei disabili - rivela Rocco Artifoni portavoce del comitato provinciale per l’abbattimento delle barriere architettoniche -. Già negli anni settanta Ugo parlava di queste tematiche, già 15 anni prima della fondazione del comitato, e di come fosse possibile combattere le barriere architettoniche e aiutare le persone più fragili». Ugo lascia il fratello Giulio, i figli Gianni e Greta e i nipoti Sofia, Yuri, Jacopo e Anna. Il funerale venerdì 29 dicembre alle ore 9,30, partendo dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove è ora allestita la camera ardente, giungendo alle ore 9.15 presso la Parrocchia San Giovanni Battista per la recita del Santo Rosario. Al termine seguirà la sepoltura presso il cimitero di Mozzo.

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