Morto in scooter, venerdì i funerali di Raffaele Fronti. Fuori pericolo la moglie

A Stezzano Il pensionato di 59 anni ha perso la vita martedì uno scontro con un’auto a Zanica. Fuori pericolo la moglie Eliana che era in sella con lui.

Saranno celebrati venerdì 20 maggio alle 15, nella chiesa parrocchiale di Stezzano, paese in cui abitava da trent’anni, i funerali di Raffaele Fronti, il pensionato di 59 anni morto martedì a Zanica, sulla rampa di collegamento tra Tangenziale sud e nuova Cremasca, quando il motoscooter su cui viaggiava assieme alla moglie Eliana, 56, si è scontrato contro un’auto guidata da un quarantottenne di Ghisalba che proveniva dal lato opposto. Il magistrato di turno non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia e ha riconsegnato la salma ai famigliari: nel tardo pomeriggio di mercoledì il feretro, dalla camera mortuaria dell’ospedale «Papa Giovanni», dove era stato portato dopo l’incidente, è stato trasferito alla casa del commiato delle onoranze funebri «Pedrini» di Grassobbio, in viale Papa Giovanni, dove è stata allestita la camera ardente.

Sciolta la prognosi della moglie

È invece fortunatamente fuori pericolo la moglie Eliana, impiegata in uno studio legale di Bergamo, che martedì era stata portata in gravi condizioni sempre all’ospedale di Bergamo, con traumi e fratture scomposte: i medici, ieri, hanno sciolto la prognosi, ne avrà per trenta giorni. Oltre alla moglie, a piangere Raffaele, che prima della pensione lavorava come serigrafo in una stamperia, anche i due figli Denise ed Emanuele, di 34 e 30 anni, e l’adorato nipotino Tommaso (figlio di Denise), di quasi tre.

Ennesimo incidente

Intanto, il tragico incidente di martedì ha nuovamente riacceso i riflettori sulla pericolosità della rampa che dalla nuova Cremasca (SS 591 bis) scende sulla Tangenziale Sud (SS 42). Un tratto in parte competenza di Anas e in parte della Provincia, che troppe volte è stato teatro di gravi incidenti, alcuni anche mortali. La Nuova Cremasca, realizzata solo parzialmente, da almeno vent’anni finisce infatti a Zanica sulla Tangenziale sud, obbligando gli automobilisti provenienti da Orio a imboccare quella curva in discesa. I sindaci della Bassa da tempo chiedono che vengano realizzati i dieci chilometri verso sud in direzione Romano, così da evitare l’attraversamento dei centri abitati, ma per ora il progetto è ancora sulla carta. «Anni fa, dopo l’ennesimo incidente – ci ha raccontato ieri un automobilista al vicino distributore di benzina – su quel curvone sono state messe numerose frecce e luci lampeggianti per segnalare che il lungo rettilineo termina ma, nonostante questo, auto e mezzi pesanti continuano a sfrecciare a velocità sostenuta, forse credendo che la strada continui: ma sono tanti anni che è così, ormai e la gente lo dovrebbe sapere».

Gli fa eco il sindaco di Zanica, Luigi Locatelli. «Innanzitutto esprimo le mie più sentite condoglianze ai famigliari e spero che l’ente preposto prenda buona nota dell’altissimo tasso di incidentalità di quel tratto: la percentuale di incidenti è veramente troppo, troppo alta, e deve far riflettere chi di competenza. Allo stesso tempo, però, dobbiamo riflettere tutti sull’imprudenza di chi lo percorre: gli incidenti su quella rampa, infatti, avvengono spesso perché qualcuno, vuoi per disattenzione, stanchezza, malore o eccessiva velocità si trova a invadere la corsia opposta».

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