’Ndrangheta, latitante estradato e arrestato all’aeroporto di Orio

ARRESTO. Giuseppe Sganga, condannato in primo grado dal tribunale di Asti, si era rifugiato in Georgia ed era destinatario di un ordine di estradizione. Era inserito nel progetto Interpol Cooperation Against ’Ndrangheta.

Gli agenti della squadra mobile, della sezione investigativa della Questura di Torino e della polizia stradale di Cuneo, insieme ai carabinieri del nucleo investigativo cuneese, hanno arrestato all’aeroporto di Orio al Serio, Giuseppe Sganga latitante e destinatario di un ordine di estradizione. L’uomo era stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione di un’auto e, in un secondo processo, per accesso abusivo a sistemi informatici e per tentate frodi informatiche. Si era rifugiato in Georgia, grazie all’appoggio di conoscenti.

Sganga era stato condannato in primo grado, dal Tribunale di Asti, a 11 anni e 4 mesi di reclusione per associazione di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti e ricettazione, nell’ambito del processo sull’esistenza di una locale della ’ndrangheta a Bra (Cuneo), che gestiva lo spaccio, rapine e estorsioni sul territorio e che vedeva al vertice la famiglia Luppino, originaria Sant’Eufemia d’Aspromonte, in Calabria, ma insediatasi da anni nel territorio di Bra, grazie ai fratelli Salvatore e Vincenzo.

Sempre dal Tribunale astigiano l’uomo era stato condannato a 2 anni e 11 mesi di reclusione per riciclaggio e ricettazione. Per l’operazione che ha portato alla sua estradizione è stata determinante la cooperazione tra la polizia italiana e quella georgiana. Sganga infatti era inserito nel progetto Interpol Cooperation Against ’Ndrangheta, istituito per agevolare le ricerche dei ricercati in ambito internazionale.

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