
( foto colleoni)
L’INSEGUIMENTO DOPO LA TRUFFA. All’Italmark di via Santuario un uomo ha cercato di ingannare la cassiera col cambio di banconote. È fuggito con la vettura, ma un 55enne del paese s’è aggrappato alla carrozzeria: le sue condizioni restano gravi.
Stezzano
«Si è aggrappato all’auto, lato guidatore, con il busto sul parabrezza. Il conducente però è ripartito lo stesso e ha accelerato. Dopo una settantina di metri ho visto che volava sul tettuccio, poi è caduto sull’asfalto. All’inizio non mi sembrava grave, poi ho visto che non si muoveva. L’automobilista è fuggito verso il centro del paese». L’angoscia nelle parole di un testimone di 58 anni e una chiazza di sangue sono quel che resta in via Santuario – la strada che divide l’Art Hotel dalla stazione dei carabinieri di Stezzano, non lontano dall’ingresso ovest del Kilometro Rosso – del gesto di un 55enne del paese, che non ha esitato a inseguire un uomo responsabile di una tentata truffa al supermercato Italmark, situato dietro l’albergo.
Quaranta euro il bottino per un cambio di banconote col quale il truffatore aveva cercato di ingannare la cassiera. Ora il 55enne, che risiede a poca distanza da qui, dopo aver battuto il capo sull’asfalto è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Del malvivente, fuggito su una berlina degli anni ’90 – un’Audi o una Skoda Octavia di coloro grigio, secondo i testimoni – non c’era ancora traccia.
Qualora venisse arrestato, il responsabile rischia l’incriminazione per tentato omicidio
I carabinieri di Stezzano e della Compagnia di Bergamo stanno visionando i filmati per risalire alla targa e al proprietario della vettura. Qualora venisse arrestato, il responsabile rischia l’incriminazione per tentato omicidio.
Erano le 19,35 di lunedì 15 settembre, all’interno dell’Italmark c’erano il responsabile momentaneo del punto vendita, la cassiera e una dipendente del banco salumi, più una mezza dozzina di clienti in coda per pagare. Tra questi anche l’investitore e la vittima.
«Ha pagato, poi ha estratto tre banconote da 20 euro e mi ha chiesto il favore di cambiargliele con una da 10 e una da 50. L’ho fatto, ma lui all’improvviso mi ha detto: “Guarda che me ne hai date due da 10. Io gli stavo per dare un’altra banconota da 50, ma mi sono fermata e ho risposto: “Aspetta, che controlliamo in cassa”»
«Quell’uomo, che si spacciava per spagnolo ma che aveva l’accento dell’Est Europa, ha comprato due scatolette di passata di pomodoro per un totale di 3,19 euro – racconta l’addetta alla cassa –. Ha pagato, poi ha estratto tre banconote da 20 euro e mi ha chiesto il favore di cambiargliele con una da 10 e una da 50. L’ho fatto, ma lui all’improvviso mi ha detto: “Guarda che me ne hai date due da 10. Io gli stavo per dare un’altra banconota da 50, ma mi sono fermata e ho risposto: “Aspetta, che controlliamo in cassa”».
A questo punto la donna si accorge di essere vittima di un tentativo di truffa, chiama il responsabile e si mette a questionare ad alta voce, minacciando di chiamare i carabinieri. Il truffatore si agita ed è a questo punto che interviene il 55enne, cliente conosciuto al market, che immobilizza il malvivente. «Ma quello era corpulento, avrà avuto sui 40 anni – ricostruisce il responsabile del market –. Prima ci ha restituito la banconota da 50 euro, pensava che con questo fosse finita lì. Ma noi non eravamo d’accordo, volevamo denunciarlo. Così ha cominciato a divincolarsi ed è fuggito all’esterno».
«Avrà avuto sui 40 anni, si spacciava per spagnolo ma aveva l’accento dell’Est»
Il cliente gli si mette alle calcagna. Più indietro, la cassiera che grida «Prendilo! Prendilo!». «Sono uscito di casa perché ho sentito le urla. Con me c’erano altri vicini», spiega il testimone 58enne.
Nemmeno un centinaio di metri di corsa, poi il truffatore sale sull’auto che aveva lasciato davanti all’Art Hotel. Mette in moto, ma è questione di attimi, perché piomba il 55enne, che si aggrappa alla carrozzeria. L’automobilista non desiste, accelera. «Ho visto quell’uomo rimanere a metà tra il cofano e il parabrezza, sulla fiancata destra, per una settantina di metri, poi è volato sul tettuccio ed è caduto sull’asfalto. Quando ho visto che non si muoveva non ho avuto il coraggio di avvicinarmi, anche perché c’era già una donna che era corsa a soccorrerlo». Una 35enne che ha chiesto al personale dell’hotel dei guanti in lattice e poi si è chinata sul ferito per prestargli le prime cure in attesa dell’ambulanza e mentre il truffatore era già lontano.
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