Vacanze saltate, ora è l’impiegata che accusa: «Non sono sparita, non mi pagano da mesi»

SERIATE. La dipendente della «Arlecchino» si difende, all’orizzonte una guerra a colpi di denunce e controdenunce. Il legale della donna: «Non aveva accesso al conto dell’agenzia». L’avvocato del titolare replica: «No, ce l’aveva».

Si difende l’impiegata dell’agenzia viaggi «Arlecchino» in Galleria Italia a Seriate, dove una ventina di clienti che hanno pagato le tanto agognate vacanze (dai 2 ai 9mila euro) hanno scoperto che in realtà i loro viaggi non erano mai stati nemmeno prenotati. Da una parte c’è la versione del titolare, Mario Rossi, difeso dall’avvocato Consuelo Locati, che in questa fase preferisce limitarsi a dichiarare che «la signora aveva l’operatività per poter effettuare prenotazioni, pagamenti e tutta la contabilità dell’agenzia». Chiaro che si stiano valutando i prossimi passi, sia a livello lavorativo con eventuali lettere di sospensione, sia a livello penale con una denuncia che è già stata presentata ai carabinieri di Seriate.

Dall’altra parte c’è la versione della donna, difesa dall’avvocato Enrico Pollini, che sottolinea invece come l’impiegata non avesse accesso al conto corrente dell’agenzia. «Siamo andati dai carabinieri di Seriate oggi pomeriggio (ieri, ndr) – spiega il legale – e abbiamo consegnato tutta la documentazione relativa ai movimenti sul conto corrente della mia assistita, che non è sparita nel nulla ma non si è presentata al lavoro lunedì perché era al Pronto soccorso per accertamenti e il giorno dopo non è andata perché da cinque mesi non riceveva lo stipendio. Anzi, tramite l’ufficio vertenze della Cisl ha avviato l’iter perché le venga riconosciuto il licenziamento per giusta causa, chiedendo il pagamento degli stipendi arretrati. Stiamo valutando anche una denuncia per calunnia nei confronti del titolare». La questione è complessa e l’indagine è coordinata dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio. Secondo la versione dell’impiegata, avendo l’agenzia solo un conto corrente on line di una banca senza sportelli fisici, quando i clienti pagavano in contanti o con assegni lei li versava prima sul proprio conto corrente e successivamente girava la cifra sul conto on line della «Arlecchino».

«Ma su quel conto lei non poteva operare – precisa l’avvocato Pollini – e abbiamo portato i documenti che provano che tutti i pagamenti ricevuti in contanti o assegni sono stati regolarmente girati dal conto dell’impiegata a quello dell’agenzia. Che fine abbiano fatto poi, non possiamo saperlo».

Stando alla versione dell’impiegata l’agenzia, dopo lo stop ai viaggi dovuto al Covid, avrebbe avuto grossi problemi finanziari, tanto che delle quattro dipendenti che vi lavoravano nel 2020 era rimasta soltanto lei. «Non si è tenuta i soldi dei clienti – aggiunge il legale – e si farà interrogare al più presto dal pm per chiarire la sua posizione».

Si annuncia dunque una guerra a colpi di denunce e controdenunce, ma nel frattempo i clienti truffati stanno andando dai carabinieri della tenenza di Seriate per presentare la loro querela. Perché l’unica cosa certa è che i loro viaggi sono saltati, e chissà dove sono finiti i soldi che hanno versato. «L’agenzia è chiusa, ho mandato due e-mail all’indirizzo indicato sul cartello in vetrina e non ho avuto risposta – racconta una cliente –. Su suggerimento dell’Adiconsum ho mandato una raccomandata con ricevuta di ritorno al titolare, chiedendo il rimborso della quota versata. Vedremo cosa succederà».

Anche Federconsumatori si è mossa sulla vicenda, invitando i clienti in difficoltà a rivolgersi a loro (la sede sarà aperta dal 21 agosto, dopo la pausa estiva) per ottenere l’assistenza e la tutela legale necessarie. «Dalle notizie diffuse sulla stampa locale, l’agenzia avrebbe chiuso esponendo un cartello nel quale chiede di inviare una e-mail in cui ciascun cliente deve descrivere quanto accaduto – dichiara il presidente, Christian Perria –. Federconsumatori reputa, però, lo strumento messo a disposizione non sufficiente: chiedere a queste persone di spiegare via e-mail quale danno abbiano subìto e presentare una denuncia all’autorità giudiziaria sono azioni che non bastano. È necessario che i responsabili della “Arlecchino Viaggi” si facciano parte attiva per comprendere quante persone siano rimaste coinvolte per potersi così prontamente attivare, con la propria assicurazione, al fine di risarcire nel minor tempo possibile tutti coloro che hanno versato soldi nella speranza di poter trascorrere una vacanza».

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