
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 29 Aprile 2025
1° Maggio, la Messa col Vescovo sarà al Mercato ortofrutticolo
«GIUBILEO DEL LAVORO» . L’area alla Celadina scelta per la celebrazione. Don Re: «Luogo evocativo, legato al commercio e al rispetto ambientale».
Nel giorno di San Giuseppe lavoratore la Diocesi di Bergamo celebra la centralità di un lavoro «buono», crocevia di relazioni positive tra le persone ma anche dimensione in grado di dare senso alla vita dell’uomo. Richiamerà questi e molti altri principi la Messa del 1° maggio del Vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, che quest’anno sarà celebrata al Mercato ortofrutticolo di Celadina.
Momento di preghiera e di riflessione
Un momento di riflessione e di preghiera, spiega la Diocesi, che non vuole essere un semplice «passaggio celebrativo», ma intende dare concretezza e unire tutti dentro «un cammino di crescita rispetto a quel grande bene comune che è il lavoro» e che a Bergamo è intriso di quella «cultura del “fare” , che è parte integrante dell’essere uomini e donne e del nostro tessuto produttivo».
Come da tradizione, anche quest’anno è stata scelta una realtà significativa del territorio, il Mercato ortofrutticolo appunto, dove giovedì alle 16 monsignor Beschi presiederà la celebrazione. Dallo smartworking al tema del lavoro povero, dall’impatto della crisi demografica alla questione di genere: sono solo alcuni dei punti al centro del messaggio dei Vescovi italiani per il 1° maggio e che, come ricordava Papa Francesco, vanno affrontati in un’ottica «integrale».
La Messa del Giubileo per il mondo del lavoro
Una Messa che avrà un titolo evocativo: «Si chiamerà “Giubileo per il mondo del lavoro”» spiega Stefano Remuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro. «Abbiamo scelto un posto centrale per la città di Bergamo e che avesse uno sguardo attento rispetto ai temi del lavoro e del cibo. L’obiettivo è quello di ridare un senso al lavoro, che non deve essere visto solo come un’azione individuale e dalla ricaduta economica, ma anche sociale. In questo ricordiamo il messaggio di Papa Francesco sull’importanza di riconsegnare attraverso la dignità nel lavoro una dimensione antropologica dell’uomo», sottolinea Remuzzi, evidenziando la necessità di allargare lo sguardo su un lavoro che coinvolge tante altre sfere della vita delle persone: «Il tema dell’abitare e della casa, quello delle relazioni e del bilanciamento dei tempi di vita, la questione dell’immigrazione, la formazione e la preparazione dei nostri giovani al mondo del lavoro».
Lavoro e sostenibilità
Il Mercato ortofrutticolo di via Borgo Palazzo, inoltre, con la sua attività si ricollega a un altro tema sul quale la pastorale sociale e del lavoro è molto sensibile: quello della sostenibilità. «All’interno del mercato sono presenti la cooperativa Namasté e l’associazione Ridò, che, con il progetto Dispensa Sociale, sono impegnate nella riconsegna delle eccedenze e degli scarti del cibo» ricorda Remuzzi, che ringrazia infine la Cet della città di Bergamo e la parrocchia della Celadina per la collaborazione alla Messa.
La Chiesa dentro le dinamiche della vita
La celebrazione, ribadisce don Cristiano Re, delegato vescovile per la Vita sociale e Mondialità, mette al centro un lavoro di qualità e attento alla sicurezza: «Abbiamo scelto di vivere la Messa in un posto evocativo perché coinvolge tanti aspetti del lavoro: il commercio, il trasporto, il legame con la terra e il rispetto ambientale. Vogliamo ribadire il concetto di una Chiesa che sta dentro le dinamiche della vita, lì dove le cose accadono, come ci suggerisce il nostro Vescovo, mettendo al centro la qualità del lavoro e la sicurezza sul lavoro, che quest’anno sono i temi del 1° maggio anche a livello civile».
La grande comunità del Mercato ortofrutticolo
Per il Mercato ortofrutticolo la presenza del Vescovo è motivo di grande orgoglio: «Siamo onorati di questa attenzione alla nostra realtà - afferma Giacomo Salvi, presidente della Bergamo Mercati Spa -. Una scelta per noi bellissima, che premia e riconosce tutta la comunità del mercato, una realtà dove lavorano 350 persone e che comprende anche i venditori ambulanti, i ristoratori e i baristi che ogni giorno vengono a rifornirsi. Una comunità importante, da un punto di vista economico ma non solo» conclude Salvi».
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