
Economia / Bergamo Città
Domenica 13 Luglio 2025
A giugno mercato dell’auto ko: -27%. Attesi altri incentivi
IMMATRICOLAZIONI. Il calo locale supera quello nazionale di 10 punti percentuali. Previsioni buie anche a luglio. Tracolla l’elettrico: l’anno scorso c’era stato il «click day».
Sprofonda il mercato dell’auto bergamasco: a giugno le immatricolazioni hanno lasciato sul terreno quasi 27 punti percentuali rispetto allo stesso mese del 2024. Segno meno anche nel semestre, ma il calo è più contenuto: meno 5,5%. La sberla l’ha presa anche il mercato nazionale: meno 17,4%. Il consuntivo dei primi sei mesi dell’anno accentua la flessione del comparto a meno 3,6%, con 854.690 immatricolazioni rispetto alle 886.467 di gennaio-giugno 2024 e una distanza di gran lunga più profonda rispetto ai livelli pre-pandemia: un calo del 21% del mercato e una perdita di 228.500 unità sul 2019 (dati Unrae).
Sul fronte della transizione energetica, a giugno si registra un lieve recupero di quota delle auto elettriche pure (Bev), che salgono al 6% rispetto al 5% di maggio. In termini assoluti, i volumi segnano però un meno 40,7% rispetto a giugno 2024, quando il «click day» dell’avvio degli incentivi portò la quota a un eccezionale 8,3%. Le ibride plug-in (Phev), unica alimentazione in crescita con un robusto più 70%, confermano il trend positivo in parte legato anche alla normativa sui fringe benefit, salendo al 7,2% rispetto al 6,4% di maggio di quest’anno e in forte crescita rispetto al 3,5% di giugno 2024. Complessivamente, la quota delle auto a basse o zero emissioni (Ecv) si attesta al 13,2%.
Il consuntivo dei primi sei mesi dell’anno accentua la flessione del comparto a meno 3,6%, con 854.690 immatricolazioni rispetto alle 886.467 di gennaio-giugno 2024 e una distanza di gran lunga più profonda rispetto ai livelli pre-pandemia: un calo del 21% del mercato e una perdita di 228.500 unità sul 2019 (dati Unrae)
Nella Bergamasca il crollo riguarda tutte le alimentazioni, con in testa il meno 47,5% delle elettriche pure e il meno 39,6% delle vetture alimentate a benzina. Complessivamente, le auto «green» misurano oltre il 55% del targato. Il resto va alle benzina, diesel e gpl.
Anche luglio con segno meno
«Purtroppo anche il mese di luglio sarà così – osserva Paolo Ghinzani, presidente del gruppo Concessionari di Confcommercio Bergamo e direttore di Ghinzani Group -. Sono troppi i fattori che incidono negativamente sulle vendite: guerre, caldo elevato che non spinge le persone a frequentare i saloni, potere d’acquisto fermo da tempo, con i prezzi al consumo che invece rincarano. Ricordo che i listini delle auto nuove hanno subìto un aumento del 20% circa dopo la pandemìa da Covid. Inoltre, una volta le vacanze erano concentrate soprattutto ad agosto, mentre ora già con la chiusura delle scuole le famiglie partono per mare e monti. Anche perché in questo periodo si spende meno».
Inoltre «le case madri continuano a spingere verso l’acquisto di auto elettriche – prosegue Ghinzani – che hanno però ancora costi di acquisto elevati. Forse a settembre, se la ventilata reintroduzione di incentivi statali andrà in porto, si potrà vedere se la situazione migliora». Ghinzani però spezza ancora una lancia a favore dei motori endotermici: «È inconcepibile che si buttino via più di 100 anni di storia dell’automobile per puntare solo sull’elettrico. Che poi non è tutto pulito come si crede. La produzione di batterie viene effettuata anche in fabbriche alimentate a petrolio e carbone». Il rimando va alla Cina, dove numerosi siti produttivi di batterie per le auto elettriche sono alimentati da centrali che producono energia con impianti che funzionano a carbone e petrolio.
«Il tracollo del nuovo – commenta Loreno Epis, presidente della categoria Autosalonisti di Confcommercio Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di auto di Scanzorosciate – in realtà è doppio e triplo se si vanno a vedere le immatricolazioni di auto a chilometro zero degli ultimi giorni di giugno. E anche se non sono rose e fiori, l’usato tiene, con un incremento di vendite (a livello nazionale) del 4,44% nel mese e del 3,62% nel semestre. Le vetture di seconda mano continuano a essere una valvola di sfogo per coloro che non possono permettersi un mezzo nuovo». A livello di modelli, la Fiat Panda rimane in testa al podio, seguita dalle giapponesi Toyota Yaris e Toyota Yaris Cross. Nel semestre, al primo posto si incontra ancora l’auto italiana, mentre al secondo e terzo posto a pari merito si collocano Citroen C3 e Dacia Sandero.
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