
(Foto di Archivio)
LA SANITÀ. Una pietra miliare per la chirurgia cranio-facciale pediatrica che ha visto la collaborazione anche dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Monza
Un’impresa medica di straordinaria complessità, culminata nella separazione di due gemelline siamesi senegalesi di due anni e mezzo, affette da una rarissima forma di craniopago verticale totale, ha visto Smile House Fondazione ETS in prima linea come promotore e coordinatore di un’eccezionale rete di cooperazione internazionale e nazionale.
L’intervento, durato 48 ore consecutive presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, rappresenta una pietra miliare nella chirurgia cranio-facciale pediatrica. Le gemelline presentavano una delle forme più rare e complesse di fusione cranio-encefalica, con una connessione estesa tra le ossa del cranio, i tessuti cerebrali e il sistema vascolare.
I gemelli craniopagi rappresentano circa 1 caso ogni 2,5 milioni di nascite con meno di 60 interventi di separazione registrati dal 1950 ad oggi, di cui meno di 15 hanno riguardato forme verticali totali. La rarità e l’eccezionalità di questa procedura sono sottolineate dal fatto che l’ultimo intervento analogo in Italia risale al 2017 presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il team italiano dell’Ospedale San Gerardo ha assicurato la propria disponibilità a mettere a disposizione la propria struttura e i propri sanitari, nonostante l’elevato grado di complessità delle prestazioni sanitarie e le molteplici criticità connesse al percorso diagnostico, terapeutico, chirurgico, assistenziale e riabilitativo.
Questo intervento chirurgico ha rappresentato la fase conclusiva di un percorso innovativo durato dieci mesi, articolato in diverse tappe di separazione progressiva cerebro-vascolare e una complessa ricostruzione multi-tissutale. L’équipe multidisciplinare, supportata da specialisti statunitensi ed europei con esperienza in casi simili, ha utilizzato simulazioni virtuali 3D e collaborato con altre eccellenze lombarde come l’Istituto Neurologico Besta, il Policlinico di Milano e il Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Il Comitato Etico Clinico è stato costantemente coinvolto per un adeguato approfondimento bioetico della complessa situazione. Nonostante l’altissimo rischio e le precarie condizioni cliniche di una delle due bambine, T., l’obiettivo della separazione «vitale» per entrambe è stato perseguito con tenacia. Purtroppo, la piccola T. non è riuscita a superare la fase finale dell’intervento. D., invece, ha superato la delicatissima operazione ed è ora in terapia intensiva neurologica, con progressivi miglioramenti che le permetteranno per la prima volta di intraprendere un cammino verso l’autonomia motoria.
Le gemelline, T. e D., sono giunte in Italia nel luglio 2024 grazie a un volo organizzato dall’Aeronautica Militare Italiana e al trasporto di AREU, un viaggio reso possibile dalla segnalazione e dall’impegno congiunto di Smile House Fondazione ETS e della World Craniofacial Foundation.
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