
Economia / Bergamo Città
Venerdì 25 Aprile 2025
Da Banco Bpm arriva il no definitivo del Cda all’Ops di Unicredit
IL VERDETTO . L’esecutivo all’unanimità ha bocciato l’offerta perché «non conveniente e il corrispettivo non congruo». Castagna: «L’offerta è inadeguata: azionisti, non aderite».

Un «no» netto e a questo punto definitivo: il consiglio di amministrazione di Banco Bpm ha infatti approvato all’unanimità il «comunicato dell’emittente» sull’Ops (Offerta pubblica di scambio) volontaria sulla totalità delle sue azioni promossa da Unicredit. E il Cda, «a seguito di un’attenta valutazione dei termini e delle condizioni descritti nel documento di Offerta pubblicato da Unicredit il 2 aprile scorso e delle altre informazioni disponibili, tenuto conto altresì dei diversi elementi evidenziati più compiutamente nel Comunicato dell’emittente», ha ritenuto l’Ops «non conveniente e il corrispettivo non congruo».
«Offerta insoddisfacente»
Per Banco Bpm, l’offerta «è del tutto insoddisfacente per gli azionisti, non riconoscendo il reale valore delle azioni e penalizzando gli azionisti rispetto agli azionisti di Unicredit», afferma nel comunicato il gruppo guidato da Giuseppe Castagna. In particolare il gruppo evidenzia il «mancato riconoscimento di un premio per il controllo agli azionisti di Banco Bpm. Il corrispettivo, che incorpora un premio dello 0,5% rispetto al prezzo dell’azione al 22 novembre 2024 (ultimo giorno di Borsa aperta prima dell’annuncio dell’Ops), non riflette sostanzialmente alcun premio per il controllo. Tale considerazione risulta valida anche prendendo a riferimento, come da prassi in questo tipo di operazioni, le medie dei prezzi dell’azione Banco Bpm e dell’azione Unicredit relative a diversi orizzonti temporali precedenti all’annuncio dell’Ops, che evidenziano premi estremamente contenuti».
Visioni strategiche diverse
Per Banco Bpm alla base ci sono proprio visioni diverse: «La nostra strategia, incentrata sulla generazione di valore per l’azionista attraverso la piena valorizzazione delle opportunità di sviluppo del business presso la clientela di riferimento, con specifico riguardo alle famiglie e alle Pmi, appare diversa da quella implementata da Unicredit». Inoltre, secondo Piazza Meda, «il valore generato dall’acquisizione di Anima potrebbe diluirsi all’interno di Unicredit ponendo a rischio lo sviluppo futuro della fabbrica prodotto», mentre appare «poco chiaro l’impatto della golden power sull’Ops».
E se il presidente del Banco Massimo Tonon i, afferma che «l’offerta di Unicredit sottovaluta la nostra banca e non è giusta per i nostri azionisti», per il ceo del gruppo Giuseppe Castagna «l’offerta è completamente inadeguata e quindi noi consigliamo ai nostri azionisti di non aderire. Inoltre loro sono molto più esposti alla volatilità dei mercati».
Attesa la reazione di Unicredit
A questo punto è attesa la reazione Unicredit, sia in merito a questa presa di posizione di Piazza Meda, che appariva peraltro scontata alla vigilia, sia in merito al procedimento golden power varato dall’Esecutivo. Peraltro il gruppo guidato Da Orcel ha già fatto sapere al governo che le prescrizioni imposte da Palazzo Chigi a Unicredit in merito all’Ops su Banco Bpm «potrebbero danneggiare la sua piena libertà e capacità di adottare decisioni conformi ai principi di sana e prudente gestione in futuro».
Ieri intanto in Piazza Affari il titolo Banco Bpm ha chiuso in crescita con un +1,19%, mentre Unicredit ha ceduto lo 0,80%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA