Esposto in procura contro un sacerdote. La diocesi di Bergamo: «Già attivati nell’intento di accertare la verità»

La denuncia nei confronti di un anziano sacerdote della diocesi si basa sulla testimonianza di due presunte vittime di abusi fisici e psicologici avvenuti negli anni ’90.

La Rete «L’Abuso» ha presentato lo scorso ottobre un esposto in procura a Bergamo contro un sacerdote della nostra diocesi. La denuncia si basa sulla testimonianza di due presunte vittime. Entrambe avevano partecipato negli anni ’90 a dei campi per giovani e adolescenti organizzati dal sacerdote. È in questo contesto che avrebbero subito abusi fisici e psicologici.

Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, ha commentato che primario è l’impegno a «cercare di capire se ci sono procedimenti a carico del sacerdote». La Chiesa italiana da una parte è in guardia contro «l’indifferenza e il far cadere nel vuoto gli appelli delle vittime o il non ascoltare nel senso vero». Dall’altra il porporato ha avuto modo di sottolineare come la verità da cercare chiede di valutare attentamente nel caso in cui una segnalazione può essere considerata come «una lettera anonima, che può rappresentare un segnale di problemi, ma anche, purtroppo, volontà di crearli o peggio di diffamazione: la giustizia richiede fatti e persone».

La diocesi di Bergamo, molto attenta ai temi della formazione e prevenzione a protezione dei più piccoli, in merito alle accuse sollevate si è così espressa: «In merito ad alcune notizie di stampa relative ad un anziano sacerdote del clero di questa diocesi per presunti fatti risalenti agli anni ’90, si è già provveduto per quanto di competenza ad attivare le procedure previste dal diritto canonico, fermo restando il rispetto del lavoro della magistratura nel comune intento del giusto accertamento della verità. La diocesi di Bergamo riafferma il suo impegno nella tutela e protezione dei minori e degli adulti vulnerabili anche attraverso la disponibilità all’accoglienza da parte del Centro di Ascolto del Servizio Tutela Minori Diocesano. La piena dignità e inviolabilità di ciascuno sono valori e fondamenti mai negoziabili, e non si farà mai abbastanza per cercare di custodirli e proteggerli».

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