Lutto ad Azzano: morto lo scultore Marino Ghinatti. La famiglia: «Investito da un’auto, fare luce sull’accaduto»

IL DRAMMA. Aveva 87 anni ed era molto conosciuto in paese per le sue opere: investito in via Trieste è poi deceduto in ospedale a Bergamo.

Lo scultore azzanese Marino Ghinatti ha perso la vita in seguito a un incidente stradale avvenuto due settimane in via Trieste: i famigliari sperano di fare luce sull’investimento che ha portato via l’uomo, 87 anni, dopo il ricovero in ospedale per un’emorragia cerebrale.

Ghinatti, originario della provincia di Rovigo, viveva da anni ad Azzano San Paolo ed era legato artisticamente al paese: oltre alla scultura (una delle sue ultime opere, dedicata ai morti di Covid, si trova nel Parco Alpini del suo paese), coltivava la grande passione per l’archeologia, per l’arte ceramica e per il tessile, ha firmato progetti stilistici per le principali griffe e sviluppato svariate collaborazioni anche con le Università.

Ghinatti è stato investito da un’auto - spiegano i famigliari in un comunicato stampa - . È accaduto verso le 18 di sabato 9 settembre: l’ottantasettenne, che soffriva di qualche acciacco dell’età ma era ancora attivo e del tutto autosufficiente, «era uscito di casa per comprare il pane e un medicinale in farmacia e mentre attraversava la strada, in via Trieste, è stato travolto da una vettura, il cui conducente è ora automaticamente indagato dalla Procura di Bergamo per omicidio stradale».

«Lo scultore in seguito all’impatto è rovinato sull’asfalto battendo la testa - si legge nella nota della famiglia -; inizialmente era rimasto cosciente, ma ha subito palesato confusione e difficoltà a riconoscere gli stessi congiunti accorsi sul luogo del sinistro, e poi rimasti fino all’ultimo al suo capezzale, le avvisaglie della grave emorragia cerebrale che di lì a poco se lo sarebbe portato via». Ha lasciato la moglie e tre figli.

L’anziano è stato trasportato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo e sottoposto a tutti gli accertamenti che hanno purtroppo confermato l’edema al capo: a poche ore dal ricovero è entrato in coma e nella serata di domenica 10 settembre è spirato, inutili tutti i tentativi dei medici di salvarlo. «Il Pubblico Ministero inquirente della Procura bergamasca, subito messo al corrente dei fatti dai carabinieri di Calcinate che hanno rilevato il sinistro, non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia sulla salma essendo evidentemente assodato che Ghinatti è deceduto in seguito ai gravissimi politraumi riportati nell’incidente e ha dato il nulla osta per la sepoltura: i funerali sono stati celebrati mercoledì 13 settembre» si legge ancora.

«I suoi cari, per fare piena luce su un sinistro di cui sanno ancora poco o nulla, attraverso il consulente Matteo Coradi si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, e all’avvocato Laura Bastia, del Foro d Milano, che si sono già attivati per acquisire tutti gli atti e la documentazione disponibile per accertare la dinamica dei fatti e le responsabilità dell’incidente».

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