Economia / Bergamo Città
Mercoledì 05 Novembre 2025
Sicurezza sul lavoro, a Bergamo numeri in crescita: più infortuni, morti e malattie
L’ANALISI. La sicurezza sul lavoro resta un’emergenza nella nostra provincia. I dati di settembre 2025, raccolti dalla Cgil, lo confermano. «Serve agire concretamente».
Bergamo
Gli infortuni sono passati da 879 a 943 in un solo mese, mentre nei primi nove mesi dell’anno si contano 18 vittime, tre in più rispetto al 2024. Aumentano anche le malattie professionali, con 784 denunce contro le 714 dello scorso anno. Numeri, raccolti dalla Cgil, che raccontano una realtà preoccupante, in cui si continua a morire, farsi male e ammalarsi lavorando.
«Serve una cultura della prevenzione»
«Servono più prevenzione, investimenti mirati, ispettori e una formazione vera, non solo formale»
«L’aumento delle malattie professionali – spiega Angelo Chiari, responsabile sicurezza della Cgil di Bergamo – va letto in due modi: da un lato dimostra una maggiore attenzione, grazie al lavoro di medici, aziende e Patronati; dall’altro evidenzia che in troppi luoghi di lavoro si continua ad ammalarsi. È un fenomeno subdolo, che può emergere anche dopo molti anni. Basti pensare all’amianto: tra il 2022 e il 2024 abbiamo registrato 405 casi nella nostra provincia».
Chiari sottolinea la necessità di «più prevenzione, investimenti mirati, ispettori e una formazione vera, non solo formale», strumenti indispensabili per creare una cultura della sicurezza capace di prevenire i rischi invece di limitarci a contarli.
Cgil:«Un impegno che deve diventare concreto»
Anche il segretario generale Marco Toscano ribadisce l’urgenza di agire: «Salute e sicurezza sul lavoro restano un’emergenza che richiede il massimo impegno. Pratiche come il Protocollo d’intesa per la diffusione della cultura della salute e sicurezza, firmato il 22 ottobre, sono passi importanti, ma non bastano. Servono più controlli, valorizzazione del personale ispettivo e una formazione realmente efficace, capace di incidere sull’organizzazione del lavoro e sui comportamenti quotidiani».
Un problema che non può più attendere
Il quadro tracciato dalla Cgil di Bergamo è chiaro: dietro i numeri ci sono storie di dolore, famiglie e comunità colpite. La sfida è trasformare le denunce e le statistiche in azioni concrete per garantire che il lavoro, a Bergamo come altrove, torni a essere sicuro e dignitoso per tutti.
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