La salute / Bergamo Città
Mercoledì 05 Novembre 2025
Tumore al colon retto, nella prevenzione
coinvolti 390mila bergamaschi
IL PROGETTO. Lo screening, gratuito per i lombardi tra i 50 e i 74 anni, è un pilastro della sanità pubblica e un modello di collaborazione tra enti, operatori e comunità.
Il Bilancio sociale dello screening colorettale di Ats Bergamo racconta in modo trasparente risultati, risorse e obiettivi del programma di prevenzione dedicato a uno dei tumori più diffusi e insidiosi: quello del colon-retto. Lo studio, frutto del lavoro congiunto dei professionisti di Medicina preventiva nelle comunità, Bilancio e programmazione finanziaria e Servizio epidemiologico aziendale, nasce su mandato di Regione Lombardia e rientra nelle «regole di sistema» 2025 (DGR n. XII/3720 del 31 dicembre dello scorso anno).
Per i cittadini, il documento è una finestra aperta sull’efficacia del programma e sulla sua capacità di salvare vite. Lo screening, gratuito per i lombardi tra i 50 e i 74 anni, è un pilastro della sanità pubblica e un modello di collaborazione tra enti, operatori e comunità.
Coinvolte 390mila persone
Nel quadriennio 2021–2024, Ats Bergamo ha coinvolto circa 390 mila persone nella fascia d’età target, con una copertura in costante crescita: dal 91% di inviti nel 2021 al 98% nel 2024, oltre gli standard regionali. L’adesione al test ha raggiunto il 55% tra le donne e il 51% tra gli uomini, mentre la partecipazione alla colonscopia dopo un test positivo si è mantenuta tra il 79% e l’80%, tra i valori più alti della Lombardia. Ogni anno vengono eseguiti oltre 108 mila test, con un tasso di positività medio del 4–5%. Tra il 2021 e il 2023 sono stati individuati 264 carcinomi, più di 1.000 adenomi ad alto rischio e circa 3.000 lesioni a basso rischio, prevenendo così numerosi casi di tumore.
I centri aderenti
Avviato nel 2005, il programma coinvolge tutte le farmacie della provincia e otto centri erogatori pubblici e privati accreditati: Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Est e Ovest, Humanitas Gavazzeni, Casa di cura San Francesco, Casa di cura Palazzolo, Policlinico San Pietro e San Marco. Il modello di rete garantisce prossimità, tempestività e sicurezza, grazie anche alla collaborazione dei medici di base, delle Case di Comunità e delle farmacie. Il Centro Screening di Ats Bergamo opera con un team multidisciplinare composto da un dirigente medico, 4 assistenti sanitari, 2 infermieri, 2 amministrativi e 1 educatore professionale, affiancato dal Laboratorio di Prevenzione e dal Servizio epidemiologico.
Un investimento con un forte ritorno
Sul fronte economico, la gestione si conferma efficiente: il costo medio per soggetto aderente nel triennio 2021–2023 è stato di 11,6 euro, mentre per ogni cittadino eleggibile di 6,23 euro. Il costo complessivo annuale, pari a 1,05 milioni di euro nel 2024, copre oltre 100 mila test. Un investimento che produce un forte ritorno in salute pubblica: la diagnosi precoce riduce la mortalità fino al 30% e consente cure meno invasive. «Il Bilancio sociale è uno strumento di trasparenza e partecipazione – sottolinea Nicoletta Castelli, direttore sanitario di Ats Bergamo –. Raccontare i risultati significa valorizzare una rete che funziona e ricordare che la prevenzione è la prima cura. Ogni test è un passo avanti verso una comunità più sana e consapevole». Ats Bergamo punta ora a rafforzare la comunicazione con i cittadini, adottando linguaggi più chiari e canali rinnovati per favorire l’adesione ai programmi di screening e diffondere stili di vita salutari. Guardando al futuro, l’Agenzia continuerà il lavoro di monitoraggio e miglioramento continuo, in linea con i Piani Nazionale e Regionale della Prevenzione.
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