Un viaggio alla ricerca dell’arte di ricucire le ferite del mondo

MOLTE FEDI. Presentata la nuova edizione della rassegna di incontri promossi dalle Acli con il titolo «Crash! Un pianeta su cui ricominciare». Agnelli: da un trauma può nascere qualcosa di prezioso. Mazzucotelli: ascolteremo tante voci, sguardi capaci di collegare locale e globale.

Il tema e l’immagine-guida della prossima edizione di «Molte fedi sotto lo stesso cielo» si ispirano ai versi di una canzone di Eugenio Finardi («Extraterrestre, vienimi a pigliare / Voglio un pianeta su cui ricominciare») e all’antica arte del «kintsugi», con cui i ceramisti giapponesi riparano le tazze utilizzate nella cerimonia del tè. Ieri pomeriggio il nuovo programma della rassegna delle Acli (che avrà come titolo generale «CRASH! Un pianeta su cui ricominciare») è stato presentato dal comitato organizzatore nell’Abbazia di San Paolo d’Argon in occasione di un incontro in anteprima, con la conversazione tra Umberto Curi e la storica dell’arte Giovanna Brambilla sulle «Filosofie della guerra».

Linee di frattura

Daniel Agnelli, referente per la comunicazione delle Acli di Bergamo, è autore dell’illustrazione che appare anche sulla copertina del fascicolo con il calendario degli eventi: «L’onomatopea CRASH! è scritta interamente in caratteri maiuscoli – spiega -, come nel linguaggio dei fumetti. Il rumore evocato è quello di un’automobile che si schianta contro un muro, dopo essere stata lanciata a tutta velocità da un conducente non proprio lucido. L’immagine sottostante è quella del nostro pianeta, i cui frammenti sono stati ricomposti secondo la pratica del “kintsugi”: le linee di frattura, saldate con una lacca dorata, rimangono ben visibili, a significare che anche da un trauma può nascere o rinascere qualcosa di bello e prezioso».

«Mappe del mondo»

«Oggi – ha aggiunto Daniel Agnelli –, di fronte a nuovi conflitti armati, corse al riarmo e derive politiche autoritarie, abbiamo voluto rimarcare la necessità di raccogliere e rimettere insieme i cocci di un mondo infranto, per dare vita a un nuovo inizio». Da parte sua Francesco Mazzucotelli, coordinatore di «Molte fedi», ha affermato che l’anteprima con il dialogo tra Umberto Curi e Giovanna Brambilla anticipa uno degli obiettivi fissati per l’edizione 2025 della rassegna: «Nelle sue diverse sezioni cercheremo di comprendere meglio la “grammatica della guerra”, proprio per metterne in discussione la logica. Offriremo delle “mappe del mondo”, cercando di mettere in evidenza i rapporti tra le religioni e i conflitti internazionali. Negli incontri dedicati alla storia parleremo di lotta armata e fermenti politici nell’Italia degli anni Settanta».

Gli ospiti

«Ascolteremo tante voci dal mondo – prosegue Francesco Mazzucotelli - : Jihad Joussef, abate del monastero di Mar Musa in Siria, porterà una sua testimonianza in occasione del conferimento del premio Costruttori di Ponti in memoria di padre Paolo Dall’Oglio; Ece Temelkuran, giornalista turca che vive in esilio dal 2012, tratterà delle recenti proteste nel suo Paese; la scrittrice palestinese Adania Shibli prenderà in esame le conseguenze della guerra sulla vita delle persone; Tim Chapman partirà dalla sua esperienza in Irlanda del Nord per parlare delle pratiche di “giustizia riparativa”. Tra i grandi problemi del nostro tempo vi sono però anche la crisi climatica e i problemi ambientali: ne tratteremo, con uno sguardo che collegherà il globale e il locale».

I promotori

Come nelle precedenti edizioni di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», anche in questa gli incontri con autorevoli relatori e testimoni si alterneranno a momenti di meditazione, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche e concerti. Ricordiamo qui di seguito alcuni degli eventi compresi nel programma, predisposto in collaborazione con diversi enti e istituzioni del territorio, tra le quali la diocesi di Bergamo, l’Università, la Fondazione Mia – Misericordia Maggiore, il Centro culturale protestante, il CSV (Centro di servizio per il volontariato), Lab80, il consorzio sociale Ribes, la Fondazione Pesenti – gres art 671, PalaMonti e il festival deSidera.

La pace e la speranza

Ospiti della serata inaugurale, a Bergamo, lunedì 8 settembre alle 20.45 al cinema Conca Verde di Longuelo, saranno la giornalista Paola Caridi e (in videocollegamento) il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, che dialogheranno sul tema «La pace si fa coi cattivi?». Il giorno seguente alle 21 alla Sala Eden di Stezzano si terrà un concerto-spettacolo a ingresso gratuito («La mia geografia») della cantante italiana di origine somala Saba Anglana. In Città Alta, la basilica di Santa Maria Maggiore ospiterà tra l’altro il ciclo di incontri «Alfabeto della speranza», in cui interverranno – sempre con inizio alle 20.45 – lo psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi (lunedì 15 settembre, «Fratture reali, speranze immaginabili»), lo storico Alberto Melloni (lunedì 22 settembre, «Ridisegnare la Chiesa a 60 anni dal Vaticano II») e il gesuita Antonio Spadaro, già direttore de «La Civiltà Cattolica» (giovedì 2 ottobre, «Spiritualità per futuri possibili»).

Politica, società e musica

Alcuni punti cruciali dell’attualità politica nazionale e internazionale verranno invece affrontati da Carlo Cottarelli (giovedì 16 ottobre alle 20.45 nell’Aula Magna della sede universitaria di Sant’Agostino: «Welfare state italiano: crash!») e in un dialogo tra Sylvie Goulard e l’ex presidente del Consiglio Mario Monti (martedì 21 ottobre alle 20.45 al Cinema Conca Verde, «Europa: grande da morire?»). Tra le rappresentazioni sceniche, segnaliamo lo spettacolo in realtà virtuale «Labirinto», a cura del Teatro dell’Argine, che verrà allestito nelle serate da sabato 11 a lunedì 13 ottobre alla Casa del Giovane (in via Gavazzeni, a Bergamo) e «Rumba» di Ascanio Celestini (sabato 4 ottobre alle 21 al Cineteatro Colognola, in via San Sisto, a Bergamo: ingresso a 15 euro). Per quanto riguarda la musica, proprio Eugenio Finardi, l’autore di «Extraterrestre», sarà sul palco del Teatro Serassi di Villa d’Almè, il 19 novembre alle 21: il suo concerto («Voce umana») sarà appunto incentrato sul potere della voce, come strumento capace «di incitare, placare, inquietare e lenire» (ingresso a 18 euro, a 13 per i sottoscrittori della Card di «Molte fedi»).

Le iniziative collaterali

Tra le iniziative collaterali della rassegna, si ripeterà l’attività dei Circoli di R-esistenza, in tutto il territorio della provincia: nei loro incontri verrà commentato un testo di prossima pubblicazione, appositamente redatto da Marco Aime, Andrea Segrè, Laura Pigozzi e Chandra Livia Candiani, che con diversi approcci e linguaggi approfondiscono la tematica del «cibo». Per la partecipazione agli incontri di «Molte fedi sotto lo stesso cielo» è sempre richiesta la prenotazione online su moltefedi.it; dal sito si può scaricare il programma dettagliato con ulteriori informazioni e i costi di sottoscrizione della Card, che a settembre permetterà ai possessori di partecipare a una conferenza del saggista Vito Mancuso e a una lettura scenica dell’attrice Lella Costa da «Le città invisibili» di Italo Calvino.

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