«Una fiaccolata per ricordare Morgan». Mercoledì un corteo a Brembate Sopra

IL 10 GENNAIO. Una fiaccolata per ricordare Morgan: l’hanno organizzata mercoledì 10 alle 19.30 i suoi allievi di volo.

La fiaccolata è stata organizzata con partenza in via Palestro, a Brembate Sopra (e non Caravaggio come comunicato precedentemente, ndr), all’altezza del civico 38. Un modo per ricordare Morgan Algeri, l’uomo di 38 anni di Brembate Sopra deceduto sabato sera dopo essere finito nelle gelide e profonde acque del lago di Como nella sua auto insieme a una donna di 45, Tiziana Tozzo di Cantù.
Il bergamasco, insieme all’amico e socio Alessio Pengue, gestiva dal 2016 la Scuola Volo di Caravaggio, importante realtà del territorio. Il trentottenne, che abitava da solo a Brembate Sopra, era ufficialmente demo e test pilot oltre che collaudatore e responsabile della sicurezza volo della scuola. Questo non era però il suo unico lavoro: aveva anche una ditta individuale con cui si occupava della vendita e assistenza dei prodotti Smeg.

Un corteo organizzato proprio dai suoi allievi della scuola, che con Algeri aveva un rapporto molto forte. Da qui la decisione di organizzare la fiaccolata: «Dire che era una persona squisita – ha detto il socio – sarebbe davvero riduttivo. Aveva un gran cuore e umanità. Anche tutti gli allievi della nostra scuola che lo avevano avuto come insegnante di volo gli erano affezionati». la fiaccolata è organizzata proprio dall’amico Alessio Pengue: «Chiedo a nome di tutti e nel ricordo della splendida persona che era, di partecipare numerosi».

Le indagini

Nel frattempo, sul fronte delle indagini, quella di un guasto all’auto è l’ipotesi più accreditata per spiegare l’incidente. L’unica altra alternativa plausibile per spiegare l’accaduto è quella di un errore umano del conducente, mentre è stata definitivamente scartata l’ipotesi di un gesto volontario.

L’idea che qualcosa non abbia funzionato nell’auto con cambio automatico l’ha suggerita anche la sorella di Algeri, che ha riferito alla squadra mobile di problemi avuti dal suv, acquistato in leasing dal fratello pochi mesi fa. Una risposta si avrà dalla perizia sull’auto che la procura di Como disporrà nelle prossime ore, insieme all’autopsia sulle due vittime.

Sabato sera alle 23 la Mercedes era parcheggiata fronte lago, a circa tre metri dalla balaustra del piazzale di Villa Geno. Secondo le testimonianze, la vettura è improvvisamente partita in avanti, spostando una panchina in granito e sfondando la ringhiera della passeggiata, per poi inabissarsi a 15 metri di profondità, dopo un volo di circa tre metri. L’impatto con la superficie del lago ha provocato l’apertura degli airbag.

Da quanto si è appreso, i corpi sono stati trovati all’esterno dell’abitacolo e una portiera era sicuramente aperta. Questo fa pensare che Algeri, esperto subacqueo, abbia cercato di salvarsi e di salvare la passeggera. Difficile però farlo dopo l’impatto con la superficie del lago, a temperature rigide, completamente al buio, in apnea e a una profondità rilevante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA