
Economia / Bergamo Città
Mercoledì 16 Luglio 2025
Valcalepio verso la Docg: pubblicate le «regole»
SI PARTE CON IL ROSSO RISERVA. Si apre un nuovo capitolo per il vino Valcalepio, pronto ad affrontare la prossima vendemmia seguendo il nuovo disciplinare pubblicato in Gazzetta Ufficiale con l’obiettivo finale di ottenere nei prossimi anni il riconoscimento Docg, Denominazione di origine controllata e garantita.
La novità più rilevante riguarda il Valcalepio Rosso Riserva, completamente diviso rispetto alla produzione tradizionale, che da settembre inizierà il suo percorso già durante la raccolta delle uve, blend di Merlot (con una percentuale stabilita tra il 40 e il 90%) e Cabernet Sauvignon (tra il 10 e il 60%), con un processo di produzione separato ed esclusivo. Oltre ai due vitigni caratteristici del taglio bordolese, per il Valcalepio Rosso è ora permesso l’utilizzo fino al 15% di altre cinque varietà autoctone: Merera, Incrocio Terzi, Franconia, Rebo e Petit Verdot.
Le chiusure
Se per la riserva si utilizzerà ancora il tradizionale tappo di sughero, per le altre tipologie di Valcalepio sarà possibile utilizzare altre chiusure come il tappo a vite, mentre rimarrà escluso il modello a corona.
La resa dell’uva del Valcalepio Rosso Riserva sarà di 9 tonnellate per ogni ettaro (contro le 10 del Valcalepio Rosso tradizionale), mentre per il Valcalepio Moscato Passito la resa uva è stata portata a sette tonnellate per ettaro con la riduzione della resa uva vino al 35%. In questo caso il nuovo disciplinare permetterà i grandi brindisi, visto che sono stati sdoganati i formati con bottiglie fino a tre litri e sarà possibile inserire fino al 15% di altre uve rosse oltre al vitigno Moscato di Scanzo.
Tutte le novità
Le novità toccano un comparto importante in Bergamasca con ben 300 aziende produttrici di uva e 85 che imbottigliano con etichette proprie. Per il 2025 è prevista una produzione di 45 mila ettolitri, suddivisi in 2,2 milioni di bottiglie Doc Valcalepio (150 mila le riserve previste per la vendemmia 2025) e Terre del Colleoni, 3,5 milioni di bottiglie a Indicazione Geografica Tipica, 300 mila Spumante Metodo classico, di cui 100 mila Doc Terre del Colleoni e 60 mila bottiglie da mezzo litro di Moscato di Scanzo Docg.
«Le modifiche accettate rappresentano un buon punto di partenza per il rilancio del nostro vino ambasciatore di Bergamo in chiave più moderna e territoriale»
«Il Valcalepio continua a rinnovarsi per andare incontro al mercato – commentano Marco Locatelli, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio, insieme al direttore Sergio Cantoni -. Il nuovo disciplinare è certamente più impegnativo per i produttori, ma permette di garantire maggiormente il prodotto verso i consumatori. Le modifiche accettate rappresentano un buon punto di partenza per il rilancio del nostro vino ambasciatore di Bergamo in chiave più moderna e territoriale – concludono Locatelli e Cantoni -. Insieme al supporto di Visit Bergamo e della Strada del Vino stiamo lavorando per far conoscere a bergamaschi, visitatori e turisti le potenzialità del vino prodotto sul nostro territorio. In quest’ottica cercheremo di avere sempre più un rapporto diretto con il consumatore finale, con la ristorazione e la parte horeca dove puntiamo a carte dei vini che prestino sempre maggiore attenzione alle etichette locali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA