Fifa, la bulimia dei tornei può danneggiare i club

Calcio. Gianni Infantino, presidente della Fifa, la Federazione mondiale del calcio, ha cantato vittoria nella conferenza stampa di venerdì. Ha definito l’edizione qatariota della Coppa del Mondo «la migliore di sempre». Infantino si era dato una missione: la globalizzazione del calcio, «come dimostra la prima squadra africana in semifinale (il Marocco, ndr)».

Posto che la diffusione e la valorizzazione su scala planetaria dello sport più amato è in se cosa buona e giusta, bisogna poi pesare gli obiettivi cui l’ambizioso presidente della Fifa punta in nome della globalizzazione, alcuni dei quali discutibili a dir poco. Infantino tende sempre ad allargarsi, sventolando la bandiera della globalizzazione, che – senza tanti giri di parole – porta consensi (e non solo quelli...) dall’Oriente e dall’Africa, vale a dire dai Paesi emergenti del football. Con poco rispetto per l’Europa, la culla del pallone. Così, con decisione unilaterale, senza consultare le leghe e i club che ne fanno parte, ha annunciato – oltre alle Fifa World Series, tornei amichevoli a marzo degli anni pari – che dal 2025 il Mondiale per club si trasformerà in un torneo estivo a 32 squadre, con cadenza quadriennale. Estivo, avete letto bene. Il periodo durante il quale i giocatori vanno in ferie e poi iniziano una preparazione mirata per il campionato e – chi se le è meritate – per le coppe continentali.

Il World leagues forum, l’associazione mondiale delle leghe professionistiche di calcio, ha subito dichiarato di essere contrario a un progetto del genere, «dannoso per l’industria del calcio e per il benessere dei giocatori». L’irritazione del Wlf – in cui l’Europa ha una presenza rilevante, data l’alta concentrazione delle società – deriva innanzitutto dal fatto di non essere stato consultato e «poiché il calendario è già sovraccarico, la decisione della Fifa crea il rischio di congestione, di ulteriori infortuni ai giocatori e di una distorsione dell’equilibrio competitivo». L’associazione dei club chiederà alla Fifa «un processo trasparente in merito al calendario e alle decisioni sulle competizioni, che devono comportare accordi significativi con le leghe». Intanto la Spagna minaccia già di ricorrere alle vie legali. La bulimia calcistica auspicata da Infantino sotto la voce «globalizzazione» rischia di ritorcersi contro il movimento stesso. Fermatelo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA