Bergamo da 70 anni ai Giochi invernali, cinque atlete per continuare il sogno - Foto

Goggia lavora per un recupero a tempo di record dopo l’infortunio al ginocchio, come Moioli è campionessa olimpica uscente. Sulla neve dello snowboardcross sarà invece esordio ai Giochi per Sofia Belingheri. Nel pattinaggio artistico la veterana Della Monica e la debuttante Ghilardi proveranno a stupire. E c’è anche una nutrita truppa di tecnici bergamaschi al servizio di 4 nazionali. L’avventura di Bergamo ai Giochi iniziò nel 1952 con il bob. Il calendario delle gare: venerdì 4 febbraio subito in pista le coppie del pattinaggio.

La fiaccola olimpica, insieme al braciere, si appresta ad accendere passione, speranze e incognite. Lo sport italiano, e di casa nostra, può bissare (o migliorare) il bottino a cinque cerchi di Pyeongchang 2018?E Sofia Goggia, riuscirà a recuperare in tempi record? Sono due delle domande che serpeggiano sulla 24ª edizione dei Giochi Olimpici invernali, che prendono ufficiosamente il via oggi a Pechino (in Cina) con le prime gare di curling e hockey e venerdì 4 febbraio verranno solennemente aperti con la cerimonia di inaugurazione. Oltre che per le limitazioni dovute alla pandemia da Covid-19 (tra le altre, impianti vuoti e atleti che dal loro arrivo vivono in una «bolla») l’anomalia sta nell’attesa: riguarda la presenza della punta di diamante tra i 118 azzurri convocati in 14 discipline.

Dallo scorso 23 gennaio, giorno della caduta nel superG di Cortina (con lesione parziale del legamento del ginocchio sinistro e piccola frattura al perone), per Sofia Goggia è iniziata una lotta contro il tempo. Tutti sperano che la 29enne finanziera originaria di Città Alta, araba fenice dello sci mondiale, possa compiere l’impresa di essere al via della discesa libera (in calendario il 15 febbraio) così da poter difendere la corona di campionessa uscente. Ce la farà? Gli ultimi indizi social (da una palestra di Verona dove lavora 14 ore al giorno tra fisioterapia, pesi e massaggi) fanno propendere per il sì, con un lumicino di speranza anche per il superG dell’11 febbraio.

Al cancelletto, Sofia, punta a ripresentarsi dopo una stagione caratterizzata da sei successi nelle prove di velocità (4 su 5 in discesa) salendo a quota 17 vittorie in carriera mettendosi alle spalle la mitica Debby Compagnoni. La rivale più agguerrita di questa stagione, Breezy Jonhson, ha già alzato bandiera bianca, mentre lei potrebbe farei i bagagli domenica o lunedì, così da prendere confidenza con fuso orario e tracciati, testando sulla neve la capacità di carico del ginocchio.

Al cancelletto di partenza di Secret Garden, Michela Moioli, anni 26 da Nese di Alzano Lombardo, si presenterà da campionessa olimpica uscente dello snowboarder cross al femminile. Per la portacolori dell’Esercito, tre volte vincitrice in Coppa del Mondo (l’ultima nel 2020), argento iridato in carica, il bis non è certo scontato ma possibile. A suggerirlo l’ultima prova di Coppa del Mondo di Cortina vinta con una dimostrazione di freddezza con pochi precedenti, perla di un avvio di stagione che attualmente la vede al terzo posto della graduatoria generale di Cdm capeggiata dalla britannica Charlotte Bankes, teorica avversaria numero uno dopo il forfait della storica rivale ceca Eva Samkova.

Con lei, in una sfida individuale senza esclusione di spettacolo e di voli (da vivere quando dalle nostre parti sarà notte fonda, prima dell’alba di mercoledì 9), ci sarà Sofia Belingheri, anni 26 di Roncola San Bernardo, pronta a un esordio a cinque cerchi che la sfortuna le aveva tolto un quadriennio fa. Per Moioli, probabile il bis nel mixed team (a fianco di Lorenzo Sommariva, sabato 12) con cui in stagione ha vinto a Montafon ed è salita sul podio nel pre-olimpico: in questo caso gli avversari numero uno potrebbero essere gli australiani Hughes e Brockhoff, iridati in carica.

Poi ci sarà il pattinaggio di figura, che per la prima volta vedrà due bergamasche sul ghiaccio del Capital Indoor (aperto solo agli addetti ai lavori), entrambe fra le coppie d’artistico. Una sarà la veterana Nicole Della Monica, da Albano Sant’Alessandro (Fiamme Oro) a fianco di Matteo Guarise.

L’altra l’esordiente Rebecca Ghilardi, anni 22 da Pedrengo (IceLab) di scena con Filippo Ambrosini. Quasi impossibile una medaglia nel concorso tradizionale, dove partono rispettivamente con il nono e sedicesimo primato personale nella lista capeggiata dai russi Mishina-Galliamov (sotto la bandiera del Roc), campioni mondiali ed europei in carica. Qualche speranza c’è invece per il Team Event, ovvero il concorso a squadre (10 nazioni al via) che un quadriennio fa vide gli azzurri chiudere al quarto posto la sfida vinta dal Canada. Accesso al free riservato solo alle prime cinque nazioni dopo la prima prova: l’ufficialità arriverà fra poche ore, ma salvo imprevisti il primo atto sarà di Della Monica-Guarise. Anche loro sognano di contribuire a un medagliere azzurro che quattro anni fa sommò 10 medaglie, con tre ori, due dei quali targati Bergamo.

DA COLOMBI A GOGGIA-MOIOLI, BERGAMO AI GIOCHI DA 70 ANNI

La storia tra Bergamo e le Olimpiadi invernali si accinge a compiere settant’anni. Tanti infatti ne sono trascorsi dall’esordio del pioniere sul Serio Dario Colombi, classe ’29, nato ad Albino (e in seguito trasferito a Brembate) di scena nel bob a 2 e nel bob a 4 (in entrambi i casi come interno e frenatore) all’edizione di Oslo ’52 dove ottenne due decimi posti. Ex studente al Politecnico di Milano, rugbista per hobby, insieme a tre amici acquistò un bob senza carenatura costruito prima della seconda guerra mondiale e fece le prime simulazioni. Per non perdere troppa aderenza nella spinta, raccontano le cronache dell’epoca, vinse un titolo italiano legando sotto alle scarpette delle spazzole di crine usate per il bucato. Da allora è cambiato il mondo, non la volontà del nostro sport di rimanere ad alti livelli.

Quella di Pechino sarà la sedicesima edizione delle Olimpiadi invernali con almeno un atleta di casa nostra in azzurro, la quattordicesima consecutiva dai Giochi di Sapporo ’72 in avanti. La pattuglia più numerosa fu quella di Calgary ’88 con sei elementi, numericamente (con la presenza di Sofia Goggia permettendo) quella in arrivo, a quota cinque, eguaglierà altre tre inclusa quella di Torino 2006. Prima del via di quella cinese, sono 35 (23 al maschile e 12 al femminile) gli atleti di casa nostra ad aver assaporato l’ebbrezza di essere protagonisti sul massimo palcoscenico sportivo. In totale hanno raccolto 55 gettoni di presenza (35 per gli uomini e 20 per le donne), partecipando a 93 gare in 8 diversi sport così distribuiti: bob (3), fondo (36), biathlon (14), sci alpino (27), pattinaggio su ghiaccio (7), hockey su ghiaccio (1), freestyle (3) e snowboardcross (2).

Con quattro partecipazioni consecutive, Nicole Della Monica (anni 32 da Albano Sant’Alessandro) diventerà la prima donna bergamasca a collezionarne tante in maglia azzurra. Non supererà comunque il record di longevità assoluta di Fabio Pasini, di scena a 33 anni, 5 mesi e 20 giorni (poche settimane più di Celestino Midali) a Sochi ’14 nel fondo, disciplina che per la terza volta consecutiva mancherà nel tabellone olimpico. Il primato di precocità resta invece di Michela Moioli esordiente a soli 18 anni e 6 mesi a Sochi ‘14: a naso, vedi fattore esperienza, il ruolo di portabandiera nella cerimonia inaugurale per Michela potrebbe essere una spinta più che un carico ulteriore di responsabilità.

Sin qui il bottino orobico nella manifestazione è di sei medaglie, quattro delle quali individuali e due in staffetta. La leggendaria doppietta di un quadriennio or sono a Pyeongchang siglata dalle sorelle d’Italia Goggia&Moioli ha rotto un’attesa lunga 34 anni, quanti ne erano trascorsi dall’indimenticabile medaglia d’oro di Paoletta Magoni da Selvino in slalom speciale a Sarajevo ’84. In mezzo la doppia medaglia d’argento dello scalvino Fabio Maj nella staffetta 4x10 km di fondo di Salt Lake City ’02 e Nagano ’98, edizione in cui una piazza d’onore venne centrata anche da Pieralberto Carrara nella 20 km di biathlon. A proposito: la kermesse a cinque cerchi cinese, a cui prenderà parte nella medesima specialità la nipote Michela (25enne valdostana in forza all’Esercito), porterà avanti una tradizione familiare con pochi eguali: in specialità la moglie Erika è stata azzurra ad Albertville ’92 (13a in staffetta) e il cognato Angelo nono a Lake Placid ’80. Entrambi sono figli di Gianni Carrara, un altro dei pionieri del nostro sport, di scena nel fondo a Cortina ’56. Tutti sono originari di Serina, il paese che ha regalato più atleti olimpici alla nostra terra (ben 7) davanti a Schilpario (4) e Selvino (3).

NON SOLO ATLETI, ANCHE TECNICI BERGAMASCHI: AL SERVIZIO DI 4 NAZIONALI

Non solo atleti targati Bergamo sull’aereo olimpico con destinazione Pechino. Infatti, accanto alle frecce che andranno a caccia di gloria sulle piste di gara, la nostra provincia invia al villaggio olimpico anche una nutrita pattuglia di valenti tecnici a supporto delle diverse discipline. Due i «pezzi da novanta» che per lo sci alpino hanno preso la via dell’estero: Livio Magoni, allenatore di Selvino, che seguirà la slovena Meta Hrovat, pronta a giocarsi un ruolo da outsider «se riuscirà a mettere insieme due manche ad alto livello» come sottolinea il selvinese, e Luca Agazzi di Leffe, coach della nazionale femminile canadese in grande crescita nelle prove tecniche. Sempre nello sci alpino trasferta esotica anche per Gian Luigi Parravicini (Oltre il Colle), skiman della Svizzera. Ancora Canada ma nel fondo per Nicola Bonetti di Gromo e residente a Clusone, skiman delle «foglie d’acero».

Passando a «Casa Italia»tanti i tecnici orobici a cominciare da Daniele Simoncelli di Valbondione, allenatore delle slalom/gigantiste azzurre, Brignone e Bassino in testa. Presente anche Barnaba Greppi, il «Babi», skiman e pigmalione di Sofia Goggia (incrociamo le dita). Chi si è visto annullare il pass per la Cina è invece Giancarlo Bergamelli di Trescore Balneario, allenatore dei gigantisti: «gareggerà solo De Aliprandini, mentre gli altri rimarranno in Italia e saranno da seguire» ammette con realismo e un pizzico di rammarico.

Passando agli sci stretti accanto al gromese Renato Pasini, allenatore responsabile delle fondiste, ci saranno lo skiman Ronald Carrara di Serina e il fisioterapista Davide Perucchini di Bergamo. Con il ruolo di riserva Pasini ha precettato anche il fratello Fabio, pronto a partire come skiman in caso di necessità. Ancora skiman anche per il biathlon con Giacomo Tiraboschi di Oltre il Colle.

Per finire da Valcanale prenderà la via della seta Cesare Pisoni, direttore tecnico del freestyle ma soprattutto dello snowboard dove sarà accanto a Michela Moioli nella caccia del bis a cinque cerchi. Sul ruolo dei tecnici, particolarmente delicato in un’Olimpiade lontana e in tempo di Covid, abbiamo parlato con Renato Pasini che di medaglie vinte in estremo oriente se ne intende visto che nella giapponese Sapporo in coppia con il veronese Christian Zorzi si mise al collo l’oro iridato nel 2007: «Quando si cambia emisfero bisogna focalizzarsi solo sulla gara perché l’adattamento è difficile per tutti e tende a livellare i valori in campo - ci spiega -, bisogna crederci, specie in questa Olimpiade dove nessuno ha provato la pista e non sappiamo che condizioni e che tipo di neve troveremo. Però sarà così per tutti e noi italiani siamo bravissimi nell’adattarci in fretta alle diverse situazioni tirando fuori il meglio gettando il cuore oltre l’ostacolo. Al momento sappiamo solo che le gare saranno in quota, a 1.800 metri, che la neve sarà artificiale e che spesso c’è vento. Tutto il resto lo scopriremo lì. È per questo motivo che ci portiamo ben otto skimen: partiamo al buio e il loro lavoro sarà fondamentale. Per la quota ci siamo allenati a Misurina e al vicino passo Tre Croci - prosegue il tecnico di Gromo - dove siamo stati in ritiro fino a settimana scorsa. Poi qualche giorno di scarico a casa prima della partenza stando sempre attentissimi a evitare rischi in ottica Covid. Viviamo infatti quello che scherzosamente abbiamo definito il «momento tt», tensione tampone, visto che continuiamo a tenerci monitorati anche tramite una app dedicata e facendo tamponi in continuazione: due prima di partire, uno appena sbarcati, poi uno ogni mattina incrociando ogni volta le dita: perché in caso di positività addio sogni di gloria».

IL CALENDARIO DELLE GARE «BERGAMASCHE»

Di seguito gli atleti di casa nostra in gara, in un evento che sarà trasmesso integralmente in diretta streaming su Eurosport Player e Discovery +, mentre la Rai manderà in onda la manifestazione in chiaro su Rai 2 e RaiSport con un pacchetto di 100 ore complessive. 4 febbraio, ore 6,22: Team event coppie artistico (programma short, Della Monica Guarise o Ghilardi-Ambrosini). 7/2, 2,15: Team event coppie artistico (ev. libero, Della Monica-Guarise o Ghilardi-Ambrosini). 9/2: ore 4 snowboardcross femminile Run 1 (Moioli e Belingheri); 4,55 Run 2 (Moioli e Belingheri); 7,30 ottavi (ev. M. e B.); 8,07 quarti (ev. M. e B.); 8,28 semifinali (ev. M. e B.); 8,45 finale (ev. M. e B.). 11/2, 4: sci superG F (Goggia?). 12/2: ore 3 snowboard cross mixed team (quarti ev. Moioli e Belingheri); 3,30 semifinale (ev. M. e B.); 3,50 finale (ev. M. e B.). 15/2, 4: sci discesa F (Goggia); 18/2 11,38: pattinaggio su ghiaccio short coppie d’artistico (Della Monica-Guarise e Ghilardi Ambrosini). 19/2 12,08: free coppie artistico (ev. Della Monica-Guarise e Ghilardi-Ambrosini).

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