«Con il Giro Bergamo nelle case dei tifosi di tutto il mondo»

PARLA NORMA GIMONDI. «Emozioni fortissime, sento ancora le vibrazioni Il ciclismo è un valore, una cultura da tramandare: me lo ha insegnato mio papà».

La magia della Rosa è ancora nell’aria, sulle strade della Bergamasca ci sono ancora striscioni, palloncini e creazioni uniche realizzate appositamente per salutare la carovana del Giro. La notte dopo il Giro è trascorsa serenamente ripercorrendo le fasi di una tappa davvero spettacolare attraverso gli scatti (fotografici) e i post social della folla che ha infuocato l’intera tappa, appostandosi nei punti più strategici in salita ma non solo. I corridori ringraziano per il tifo fatto a bordo a strada e da casa, in particolare Andrea Pasqualon (settimo all’arrivo) del Team Bahrain scrive: «Grazie perché quelle grida le sto ancora sentendo nelle mie orecchie».

«Indescrivibile il calore del pubblico bergamasco»

E anche lei, nel suo ufficio di Bergamo, sente ancora i brividi. «Quella di domenica è stata la classica giornata che ci ricorderemo e che si ricorderanno per tutta la vita – dichiara l’avvocatessa Norma Gimondi, figlia di Felice e membro della giunta Coni –. Le emozioni sono ancora fortissime. Indescrivibile il calore del pubblico bergamasco, sento ancora le vibrazioni. La nostra Bergamo è una città bellissima e domenica anche le nostre colline e le nostre Prealpi orobiche e sono entrate nelle case di migliaia di appassionati di tutto il mondo. Quei luoghi che hanno fatto la storia del ciclismo grazie alle imprese di papà e di tanti campioni e amici. Ma non solo, più semplicemente ricordo che il sentiero che da Miragolo porta a Selvino da bambina lo percorrevo a piedi con papà. Ricordi di bambina che custodisco nel mio cuore».

Sospira Norma e poi aggiunge: «Dicono che noi bergamaschi siamo freddi ma in realtà non è così, siamo semplicemente riservati, rispettosi, altruisti perché - quando serve - noi ci siamo ed è un attimo riaccendere il fuoco della nostra più grande passione, che è il ciclismo. E ieri l’abbiamo dimostrato ancora una volta. Oltre 50mila persone in città. Mi hanno colpita particolarmente le famiglie e i papà con in spalla i propri figli, divertiti nell’attesa e uniti nel tifare i corridori al momento del passaggio della fuga e del gruppo. Mi dispiace per i nostri bergamaschi ma avranno modo di riscattarsi».

Il Giro d’Italia a Bergamo

Domenica 21 maggio la quindicesima tappa Seregno-Bergamo

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«Mai mollare fino alla fine: questo è il ciclismo»

Norma sottolinea: «Mai mollare fino alla fine. La bellezza del ciclismo è anche questo. Momenti di condivisione che hanno un valore incommensurabile, i nostri bambini hanno bisogno anche di questo. Di essere liberi e giocare all’aria aperta... Ricordiamo ai nostri bambini che capiterà di cadere e insegniamo loro a rialzarsi. È proprio da qui che parte la cultura del ciclismo, una cultura da tramandare. Ed è quello che papà ha fatto con me, mia sorella Federica e poi con il suo unico nipote Davide. Valori che ora stiamo condividendo con tutti coloro che hanno aderito al progetto “Gimondi Camp” riservato ai bambini dai 6 ai 12 anni con personale qualificato a partire dal mese di giugno (tutti i dettagli sul sito gimondicamp.it, ndr). Quest’anno offriamo la possibilità di partecipare gratuitamente al camp anche ai bambini con disabilità, in particolare bambini down, e abbiamo bisogno della disponibilità di tutti».

Attesa per settembre

A settembre è in programma un weekend iridato: «Il 2 settembre 1973 a Barcellona papà vinse il Mondiale, 50 anni da festeggiare - esclama Norma -. Con Giampy Sana e l’architetto Cesare Rota Nodari stiamo pianificando un evento davvero speciale che scalderà i cuori dei gimondiani e di tutti coloro che hanno la meraviglia negli occhi. Vi aggiorneremo presto». Parola di Norma Gimondi.

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