Domenica San Pellegrino-San Giovanni
Il derby nel segno di Davide Astori

L’1 dicembre si affronteranno le due squadre brembane: il San Pellegrino, paese d’origine da cui il giovane calciatore partì per conquistare prima la Serie A e poi la Nazionale, e il San Giovanni Bianco, luogo di nascita.

Eccolo, il derby del calcio di casa nostra nel segno di Davide Astori. Ci sarà il San Pellegrino, suo paese d’origine (e dove gli è stata intitolata la scuola calcio) da cui è partito per conquistare prima la Serie A e poi la Nazionale. Non mancherà il San Giovanni Bianco, luogo di nascita, allenato da Marco Brembilla, primo demiurgo del compianto difensore centrale della Fiorentina ai tempi delle giovanili del Ponte San Pietro.

Non potrà essere un pomeriggio come gli altri, quello in programma domenica 1 dicembre nella cittadina della Belle Époque, e non solo perché uno dei vis a vis più sentiti della Valle Brembana torna otto anni dopo l’ultima volta, ai tempi in cui entrambe le contendenti militavano in Seconda categoria: «Essendo il primo incrocio di sempre in Promozione, mi viene da dire che comunque vada sarà un orgoglio per l’intera valle – parte Marco Brembilla, che risiede a due passi dal centro sportivo Quarenghi –. Probabilmente i favori del pronostico vanno ai nostri cugini, e non solo perché dopo aver dimostrato di poter stare in categoria lo scorso anno quest’anno hanno potuto alzare l’asticella». Se i punti in classifica sono 19 su ambo i fronti (terzo posto in coabitazione) il trend con cui ci arrivano è opposto. Il San Giovanni Bianco, che dopo sei giornate sembrava in fuga, ha perso cinque delle ultime sei gare, rallentato da una ciclopica serie di infortuni pesanti (ben otto): «A questo derby potevamo arrivare in condizioni migliori – dice il mister, ex alla stregua di Stefano Traini, capocannoniere del girone con otto centri –. Ma ho piena fiducia in chi scenderà in campo (probabile la conferma del 3-5-2, ndr). Sarà una partita tirata sul piano agonistico, ma spero sia corretto sia in campo sia in tribuna: a Davide sarebbe piaciuto così…».

All’appuntamento il San Pellegrino si approccia con la nomea di squadra più offensiva del lotto (4-3-1-2, 24 gol fatti, un terzo dei quali dalla coppia Sare & Sissoko) e reduce da quattro risultati utili. Mister Roberto Rota di fronte ai numeri temporeggia: «Per assurdo, dobbiamo cercare di interpretare questo match come se fosse una partita normale – dice lui, che da tre anni, vivendo nella Bassa, si sobbarca 17 mila chilometri per salire ai piedi dello Zucco –. Sfida playoff? Non per noi, per cui l’obiettivo primario resta la salvezza senza soffrire. Spero in un pomeriggio tirato ma corretto». Proprio come sarebbe piaciuto ad Astori.

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