Il tifo atalantino piange Marco Tengattini. Fondò gli «Sbandati»

IL LUTTO. Si è spento a 89 anni: ha seguito i nerazzurri per tutta la vita.

Il mondo atalantino piange Marco Tengattini, storico tifoso e fondatore nel 1974 del club degli «Sbandati», scomparso ieri a 89 anni. Da sempre tifoso della Dea, Tengattini aveva seguito la squadra anche negli ultimi tempi, mosso dalla passione per i colori nerazzurri, che l’hanno accompagnato per tutta la sua vita.

Anche a maggio 2024 aveva partecipato alla trasferta di Roma per la finale di Coppa Italia, con partenza da Petosino, sveglia puntata all’alba e destinazione stadio Olimpico: bella impresa per un arzillo 88enne, accompagnato da una quarantina di «Sbandati». Lo statuto del club, apolitico e senza scopo di lucro, prevede in primis di sostenere l’Atalanta, riunire persone di ogni ceto per promuovere e partecipare a manifestazioni sportive, organizzare trasferte per seguire la squadra e riunirsi periodicamente per parlare di sport, mangiare e bere in compagnia.

Tengattini era infermiere all’ospedale Maggiore, dove ha lavorato in particolare nel reparto di traumatologia. Proprio qui nacque la passione condivisa insieme ad alcuni colleghi, che portò alla fondazione del club con oltre 150 adesioni. Nella sua ultima trasferta romana l’Atalanta non riuscì a conquistare l’ambita Coppa Italia, che manca in bacheca dal lontano 1963: Marco Tengattini era presente e ha assistito alla vittoria grazie alla tripletta segnata da Domenghini, così come ha vissuto le gesta della Dea negli ultimi 70 anni.

Allo stadio da quando aveva 14 anni

Da quando ne aveva 14 anni difficilmente saltava una partita, dal vecchio Brumana al nuovo stadio ristrutturato, che ha accompagnato l’ultimo decennio, caratterizzato dal periodo più vincente della storia nerazzurra. L’Atalanta e la montagna sono sempre state le sue grandi passioni, coltivate fino a quando ha potuto, con la stessa forza e determinazione. «Come nell’ultima partita giocata allo stadio di Bergamo lo scorso campionato con tanto di festa finale al bocciodromo - ricordano i parenti -. È una passione che parte da lontano, con la moglie Lina impegnata a cucire gli striscioni che venivano portati anche durante le trasferte. Fino a pochi mesi fa andavamo al bar dove Marco portava striscioni e bandiere, cantando i cori dell’Atalanta fino a notte fonda. Di fatto ha seguito la sua squadra del cuore in tv o alla radio sino alla fine».

Martedì i funerali

La salma di Marco Tengattini, che lascia la nipote Alice insieme ai pronipoti, è composta nella sua abitazione: i funerali sono fissati per martedì alle 15 nella chiesa di Petosino.

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