Sofia, un anno di successi e il futuro: «La svolta dopo Garmisch, voglio essere d’esempio»

Sofia Goggia: «Io portabandiera a Pechino? Grande responsabilità da onorare al meglio».

Nove vittorie (7 in libera, 2 in superG), la seconda coppa di specialità di libera, l’aggancio con 16 successi a Deborah Compagnoni oltre a primati in serie. Ma anche un incidente che le ha fatto saltare i Mondiali di Cortina. Per Sofia Goggia si chiude un anno «a tutta».

Un 2021 dai due volti. Cosa si porta in dote?

«Mi ha insegnato soprattutto a non mollare. L’infortunio di Garmisch a pochi giorni dall’inizio dei Mondiali è stato un colpo durissimo da digerire, ma è servito a farmi crescere ulteriormente come donna e come atleta, focalizzando meglio gli obiettivi dentro e fuori dalla pista».

Il periodo ai box?

«Mi ha fatto male, anche perché ero in un periodo in cui i risultati arrivavano con regolarità. Mi è servito molto tornare il giorno del gigante a riassaporare nel parterre le sensazioni che vivo solitamente con avversarie e compagne. Lì ho posto le basi per programmare il rientro alle finali di Lenzerheide».

Su quale aspetto sta facendo la differenza in discesa?

«Sicuramente la consapevolezza nei miei mezzi, ma anche la convinzione che ho svolto nella scorsa estate un ottimo lavoro sia dal punto di vista fisico sia tecnico. Oltre ai materiali di prima scelta grazie al feeling che ho raggiunto con il mio skiman Barnaba Greppi. C’è anche un lavoro lontano dalle piste, ma soprattutto è il mio cuore che sta facendo la differenza».

Il «day by day» è un must, ma la crescita in superG autorizza a un pensierino anche a quella coppa?

«Sono al comando anche di quella classifica, ma abbiamo disputato solamente quattro gare e ne mancano altre cinque, per cui continuiamo a pensare “day by day”. Certamente sono ritornata competitiva anche in questa specialità in virtù della qualità del lavoro svolto in gigante».

Sarà portabandiera a Pechino…

«È una grande responsabilità che spero di onorare al meglio. Spero di essere un esempio per tutti i giovani che vogliano fare sport e sognano di vincere un oro olimpico come me».

Intanto arriva «L’Eco d’oro». Altro segno di quanto sia amata a Bergamo...

«È la città dove sono nata, a Bergamo sono legata in maniera viscerale, tanto che ho fatto disegnare anche sul mio casco di gara il profilo di Città Alta. E un grazie, naturalmente, a chi mi ha scelto».

C’è chi dice che, dopo Gimondi, è destinata a diventare la nostra atleta migliore di sempre…

«Me lo auguro, mi inorgoglisce solamente il fatto di essere paragonata a uno sportivo talmente importante come lui».

Cosa promette per il 2022?

«Semplicemente di dare il massimo a ogni gara, pronta a ripartire da zero giorno dopo giorno perché in pista nessuno ti regala nulla. La stagione è cominciata bene, ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia».

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