
(ANSA) - ROMA, 25 SET - Una nuova denuncia è stata presentata da Leal (Lega Antivivisezionista) per il grave caso di maltrattamento che coinvolge oltre 200 cani Husky, detenuti in condizioni drammatiche in una proprietà privata nel comune di Ponzano Romano.
La situazione, già nota da anni, ha raggiunto livelli di emergenza: - spiega una nota - centinaia di cani detenuti in un contesto di degrado, sovraffollamento e riproduzione incontrollata.
Per sollecitare un intervento urgente da parte delle istituzioni, Leal ha indetto un presidio pubblico che si è tenuto oggi in piazza Salvo D'Acquisto, con la partecipazione del senatore Manfredi Potenti, che ha lanciato interrogazione al ministro della Salute.
"La questione è di rilevanza nazionale, per la portata del maltrattamento e per il diritto alla vita e alla salute di questi animali. - ha detto - Faremo di tutto per risolvere questo dramma".
L'iniziativa è organizzata in collaborazione con Avi (Associazione Vegani Internazionale) e il Collettivo Voce Animale.
La vicenda ha radici nel 2021, quando un primo esposto portò i Carabinieri e i Forestali a scoprire una struttura fatiscente con oltre 100 Husky in condizioni igienico-sanitarie gravemente compromesse. Un successivo sopralluogo dell'Asl, il 18 febbraio 2025, ha certificato l'aggravarsi della situazione: 228 cani, nessun controllo riproduttivo e un contesto sempre più insostenibile. Oggi, secondo fonti interne a Leal, il numero degli animali sarebbe ulteriormente aumentato.
Nonostante l'amministrazione comunale sia stata indicata come soggetto affidatario, non risultano interventi risolutivi né aggiornamenti ufficiali. Leal ha acquisito nuove prove fotografiche che documentano lo stato critico degli animali e ha annunciato l'intenzione di procedere con ulteriori azioni legali, anche nei confronti di eventuali responsabilità istituzionali.
Gian Marco Prampolini, presidente di Leal, ha ribadito: "La nostra priorità è garantire la protezione di questi animali. Se emergeranno omissioni o dichiarazioni false in atti pubblici, non esiteremo a procedere legalmente". (ANSA).
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