
(ANSA) - ROMA, 05 SET - Nonostante un forte calo degli incendi, diminuiti del 74% in un anno, continua la deforestazione in Amazzonia cresciuta nel 2025 del 4%. A lanciare l'allarme il Wwf in occasione della Giornata Mondiale d'Azione per il polmone verde del Pianeta.
Il Wwf ricorda che, anche se in calo, gli incendi hanno conseguenze su scale temporali ampie, provocando per decenni un aumento locale della temperatura di circa 2,6°C, come dimostrano i dati raccolti da una missione satellitare della Nasa e da uno studio della Columbia University. Queste ondate di calore anomale provocate dalla deforestazione sarebbero mortali per l'uomo: un altro recente studio di Nature Climate Change specifica che si tratterebbe di migliaia di persone che hanno perso la vita in sud America per questo motivo negli ultimi 20 anni, e addirittura mezzo milione se si considerano tutti i tropici.
Inoltre lo scorso mese le autorità brasiliane hanno sospeso la moratoria sulla soia - misura chiave per la protezione della foresta amazzonica che dal 2006 ha evitato la deforestazione di circa 17.000 km2 in quanto questo legume è un'enorme minaccia per la deforestazione - frutto anche della pressione politica della lobby dell'agroindustria. Si stima con questa decisione ulteriori 10.000 km2 potrebbero essere deforestati per la produzione di soia. A novembre, quasi ironicamente, proprio il Brasile ospiterà la COP30 in Amazzonia. L'obiettivo del Paese sudamericano è raggiungere il target Deforestazione Zero entro il 2030.
Il Wwf punta il dito anche su alcune richieste che arrivano da alcuni rappresentanti dell'industria e della politica in Ue chiedono di indebolire il Regolamento Ue sulla Deforestazione (EUDR) - che richiede alle aziende che importano e trasformano in Ue materie prime a rischio deforestazione (soia, olio di palma, cacao, caffè, carne bovina, legno e gomma) di garantire tracciabilità e controlli lungo la filiera - proponendo esenzioni per alcuni Paesi, l'esclusione di parte degli operatori della filiera e la rimozione dell'obbligo di geolocalizzazione delle aree di produzione. Secondo il Wwf, queste modifiche ridurrebbero drammaticamente l'efficacia della normativa e rischierebbero di lasciare spazio a pratiche illegali e al degrado delle foreste a livello mondiale. (ANSA).
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