Addio alla professoressa Govoni: guidò il Liceo Sarpi per tredici anni

Il lutto.Laureata in matematica, fu preside del liceo classico dal 1997 al 2010. Venerdì 2 dicembre i funerali.

È morta il 29 novembre Giovanna Govoni. Mercoledì 30 novembre avrebbe compiuto 80 anni. La professoressa Govoni è stata preside del Liceo Sarpi dal 1997 al 2010, anno nel quale, dopo la diagnosi di Parkinson, aveva deciso definitivamente di andare in pensione.

I suoi anni di dirigenza (lei, laureata in matematica, dovette conquistarsi la stima dei colleghi umanisti!) furono tra i più innovativi del liceo. Furono introdotte al ginnasio tre «curvature»: di matematica (con il piano nazionale informatico e il raddoppio delle ore di matematica), dei linguaggi (con storia dell’arte) e musicale. Da preside, Giovanna Govoni aveva anche incoraggiato gli studenti a vivere la scuola oltre le ore di lezione, compreso il permesso di organizzare feste. Molto attenta alla disabilità, aveva cercato di rendere il liceo accogliente per tutti.

Nata a Bagnolo in Piano (Reggio Emilia) nel 1942, per la guerra era poi sfollata a Bergamo. Maestra, coltivava (senza l’appoggio della famiglia che attraversava tempi non facili) il sogno dell’università. Per questo aveva da privatista dato gli esami di maturità scientifica al Lussana e si era poi iscritta a Matematica, mentre già insegnava alle medie del Sacro Cuore. Laureatasi all’Università statale di Milano, aveva insegnato matematica e fisica al Natta e al liceo Lussana dove era stata anche vicepreside d’emergenza, per la morte del preside titolare. Vinto poi il concorso di dirigente, era stata assegnata al liceo Weil di Treviglio prima di approdare al Sarpi. È stata anche reggente al liceo Mascheroni.

Negli anni ‘60 si era iscritta all’Agi, l’Associazione guide italiane, diventando capo scout e ricoprendo anche incarichi regionali e nazionali. «Era una capo – dicono testimoni di quegli anni – che riusciva sempre a trasmettere, in ogni situazione, gioia di vivere. Aveva sempre un piglio deciso, ma mai rigido».

Una passione per i ragazzi che, dopo il matrimonio nel 1969 con Giovanni Mascadri, Govoni aveva riversato nell’insegnamento. Madre di tre figli (Elisabetta, Guido e Marco) e nonna di una decina di nipoti e due pronipoti, amava la montagna, la musica (suonava la fisarmonica), il ballo e, da emiliana, l’arte della pasta fatta a mano. Tra i tanti incarichi e impegni Govoni ha presieduto anche il Soroptimist Bergamo.

La malattia l’aveva rallentata ma non fermata. Mai arresa, era diventata socia dell’Aip, l’Associazione parkinsoniani di Bergamo, e, finché ha potuto, ha continuato ad andare nell’amata Val Pusteria (col deambulatore) a fare la pasta (con la macchina), a seguire corsi di tango e teatro. Fiera della sua famiglia che amava profondamente, ha scritto per i nipoti, rielaborando i suoi diari, un libro di ricordi, storie e ricette, per non dimenticare. Non sarà dimenticata. I funerali saranno celebrati venerdì 2 dicembre alle 15 nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova in città.

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