Agenzia delle entrate, è allarme personale
Agli sportelli in coda anche per due ore

Gli effetti di Quota 100 si stanno facendo sentire in Largo Belotti dove la previsione tra il 2019 e il 2020 è di circa 50 dipendenti in meno.

Sono giorni di code, lunghe code, alla direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate in largo Belotti. Il meccanismo è sempre lo stesso, arrivi - l’affluenza è di circa 300 persone al giorno - ti prenoti e aspetti il tuo turno. L’unica differenza è che l’attesa si è prolungata e pure di molto, arrivando anche a superare le due ore. Il motivo? I pensionamenti e, in particolare, quelli legati a Quota 100. Solo tra dicembre e febbraio si tratterebbe di sei dipendenti, con la prospettiva di raggiungere i 50 nel biennio 2019-2020.

«C’è sempre ressa, ieri (giovedì 30 gennaio ndr) abbiamo avuto centinaia di persone in coda, stiamo assistendo a un vero e proprio esodo - conferma una dipendente - con tutte le conseguenti difficoltà: tra le sei persone pensionate due erano sportellisti e questo ha ovviamente delle conseguenze». Anche l’ex direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Bergamo Antonino Lucido, che ha lasciato l’incarico solo quindici giorni fa andando anch’egli in pensione, parla di «grosse perdite e numeri consistenti legati al pre-pensionamento». «Come era prevedibile - aggiungono gli attuali responsabili - Quota 100 ha avuto un impatto, e molti dipendenti che hanno raggiunto il sessantaduesimo anno di età e il trentottesimo di contributi hanno aderito alla misura previdenziale, diversi nel 2019 e tanti, in prospettiva, nel 2020».

La carenza di personale dovuto all’incremento di pensionamenti però non sarebbe da attribuire esclusivamente a Quota 100: «Accanto agli effetti decisamente pesanti di questo provvedimento - spiegano dall’Area gestione risorse dell’Agenzia delle entrate di Bergamo - ci sono anche i pensionamenti per anzianità di quanti hanno raggiunto l’età massima, ovvero i 67 anni, e i 42 anni e 10 mesi di contributi versati, aggiungendosi così agli altri».

I disagi

Ne sanno qualcosa, dicevamo, le decine di persone in coda, che perdono ore ogni mattina in attesa del proprio turno: «Sono le 10.30 e sono qua ad attendere dall’apertura ovvero dalle 8.30, rispetto a due anni fa quando in 10 minuti ricevevo sempre assistenza, ora perdo l’intera mattinata» confida un’utente in fila.

C’è addirittura chi, arrivando e trovando tutte le sedie occupate nella gremita sala d’attesa, è invitato a tornare il giorno successivo: «Ieri sono arrivato dopo le 11 e mi hanno detto subito che non avrebbero potuto ricevermi prima della chiusura delle 12.30 quindi sono tornato oggi, il servizio è sicuramente rallentato e ce accorgiamo - aggiunge un altro utente in attesa del proprio turno - mi auguro che con il prossimo bando possano ripristinare lo stesso numero di dipendenti in forza prima di tutti questi pensionamenti».

La situazione in Lombardia

Una situazione che è ormai divenuta una costante e che si registra un po’ in tutta la Lombardia: «Aumentando i pensionamenti e riducendosi le unità, i dipendenti rimasti sono costretti a fronteggiare lo stesso carico di lavoro, che però ora pesa tutto sulle loro spalle, con il rischio di stress lavoro-correlato e la conseguenza di un servizio meno efficiente» sostiene il segretario regionale Flp Lombardia Paolo Cocozzello. E anche se nel frattempo dalla direzione provinciale bergamasca assicurano che «la funzionalità degli uffici sarà mantenuta», ciò che più allarma sono i numeri dei pensionamenti in crescendo: «Dobbiamo ricordarci che sono dati prudenziali e che ogni sei mesi la situazione cambia perché altri colleghi posso decidere di sfruttare Quota 100 per andare in pensione - aggiunge Cocozzelo -, del resto il provvedimento ha validità giuridica fino al 2021». «È una situazione delicata quanto drammatica - conclude il rappresentante sindacale - soprattutto per gli sportelli periferici che, se dovessero chiudere, costringerebbero gli utenti a spostamenti che, al di là del disagio, avrebbero anche la conseguenza di aumentare il traffico sulle strade».

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