Allerta West Nile virus. Screening sul sangue, ma per ora nessun caso

SALUTE. Malattie virali trasmesse dalle zanzare. Registrati due episodi di dengue e uno di chikungunya. «Infezioni d’importazione senza sintomi particolari».

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Qui, il West Nile virus non ha ancora «morso». Ma l’allerta e la prevenzione giocano d’anticipo: da martedì, ad esempio, anche in Bergamasca – su indicazione del centro di coordinamento regionale – è scattato lo screening su tutte le sacche di sangue e plasma per individuare possibili contagi.

Gli ultimi bollettini dell’Istituto superiore di sanità e della Regione confermano appunto che in Bergamasca, almeno a giovedì, non risultano contagi da West Nile virus, l’infezione trasmessa dalle zanzare del tipo Culex che sta destando preoccupazione in altre zone d’Italia; in Lombardia i casi sono due, uno con sintomi neuroinvasivi in provincia di Pavia e l’altro con febbre a Milano, mentre la circolazione nei vettori (cioè nelle zanzare, senza contagi nell’uomo) è indicata anche nelle province di Varese, Como, Cremona, Mantova e Lodi.

Due casi di dengue

Il «cruscotto» della Regione ha segnalato invece in Bergamasca, in questa stagione estiva, due casi di dengue e uno di chikungunya, tutti d’importazione (persone rientrate da Paesi esteri) e senza particolari conseguenze. Come conferma Giampietro Gregis, direttore della Struttura Vaccinazioni e Sorveglianza malattie infettive del «Papa Giovanni», «il West Nile virus non è segnalato nella nostra provincia, mentre i casi delle altre arbovirosi (le infezioni trasmesse da zanzare, ndr) sono casi d’importazione senza sintomi particolari. La sorveglianza regionale e nazionale è molto attenta e monitora sia i contagi sia le donazioni di sangue e plasma».

Non è certo una novità di quest’anno

«Il West Nile virus è da qualche anno endemico in tutto il bacino della pianura padana – prosegue Gregis –. In Bergamasca la circolazione è più contenuta rispetto ad altre zone di pianura, e anche nel recente passato abbiamo avuto problematiche minori». Dal punto di vista

«In Bergamasca la circolazione è più contenuta rispetto ad altre zone di pianura»

clinico, spiega Gregis, «il periodo di incubazione è di qualche giorno e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di una forma virale classica, spesso paucisintomatica con guarigione in alcuni giorni. Solo una percentuale modesta presenta forme più impegnative con febbre alta, mentre una piccola nicchia, rappresentata soprattutto da pazienti con deficit immunitario o età avanzata, può avere una localizzazione meningo-encefalitica con problemi al sistema nervoso centrale».

Quanto agli altri virus, la differenza è legata al vettore: West Nile «passa» dalle zanzare di tipo Culex, mentre la dengue, la chikungunya e zika (nessun caso per quest’ultima patologia) hanno come vettore la zanzara tigre. «Queste infezioni – aggiunge il medico – hanno in generale sintomi contenuti. La chikungunya presenta più problemi articolari, anche con lunga durata, mentre la dengue si caratterizza per cefalea e fotofobia ed è più grave in caso di seconda e terza infezione». L’unico vaccino disponibile è per la dengue, riservato a viaggiatori internazionali verso zone dove il virus è endemico, e così «la principale protezione – rimarca Gregis – è quella di utilizzare repellenti cutanei per evitare le punture di zanzara».

Avviato uno screening sul sangue

Da martedì, appunto, su tutte le sacche di sangue e plasma donate in Bergamasca è attivo lo screening sul West Nile virus: «Un’indicazione del tutto preventiva, perché sul nostro territorio non si sono registrati casi – ribadisce Luca Barcella, direttore del Dipartimento di Medicina trasfusionale e di Ematologia della provincia di Bergamo –, mentre in tempi “ordinari” i test vengono effettuati da maggio a novembre sui soggetti a rischio che hanno pernottato in aree geografiche in cui è stata segnalata la presenza del virus». I test sono disposti perché l’infezione può essere asintomatica: il pericolo, allora, si crea per quei pazienti fragili che potrebbero ricevere l’emoderivato.

Le donazione al 100% sicure

«Il test è estremamente preciso – prosegue Barcella –, le donazioni sono al 100% sicure. L’appello, anzi, è di donare prima di partire per le vacanze: agosto è il mese in cui tipicamente c’è crollo delle donazioni, ma il bisogno di sangue e plasma non va in ferie». Anche l’Avis segue le stesse procedure: «Già negli anni scorsi c’era questo monitoraggio – spiega Barbara Giussani, direttore sanitario dell’Avis provinciale di Bergamo –. Le donazioni proseguono: la preoccupazione è relativa, a oggi non è stato segnalato alcun positivo». Per le altre arbovirosi, aggiunge Giussani, «ci sono invece limitazioni per chi ha soggiornato in zone a rischio nei 28 giorni precedenti la donazione».

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