Arrivano i «facilitatori digitali» per aiutare i cittadini in difficoltà nelle pratiche online

BERGAMO. Da gennaio in campo 120 volontari formati a 360 gradi: indicazioni su Spid, fascicolo sanitario e documenti vari. E su come navigare in sicurezza.

Chiedere il pin della carta d’identità elettronica, consultare il fascicolo sanitario elettronico, attivare lo Spid, ma anche imparare a navigare in sicurezza mentre si sbrigano le pratiche online. Ad assistere le persone fragili e chi se ne prende cura, 120 volontari, «facilitatori digitali» che prenderanno servizio da gennaio 2024 con il progetto «Comunit@digitale». E dalla fine di novembre sarà attivata anche una piattaforma web con video, tutorial e «pillole» informative.

Sei enti partner

Si lavora dunque per accorciare il divario digitale, rivolgendosi ad una platea di beneficiari stimata in 56mila persone sul territorio lombardo. Il progetto, che si chiuderà ad aprile 2025, ha ottenuto un finanziamento di 100mila euro da Regione Lombardia (più un cofinanziamento di 25mila euro) e vede impegnati come enti partner sei realtà: associazione Mosaico (capofila), Cittadinanza digitale, MigliorAttivaMente, Faro giuridico, Auser Lombardia e Anteas Lombardia. Il cittadino in difficoltà (anziani, ma anche stranieri o persone diversamente abili) potrà contattare telefonicamente o via mail i volontari fissando un appuntamento, in videoconferenza, telefonicamente o nei punti «fisici» . I riferimenti saranno forniti a breve sul sito www.mosaico.org , dove è anche possibile candidarsi come volontario.

I futuri «facilitatori» saranno formati a 360°: comunicazione, creazione di contenuti digitali, sicurezza, problem solving, educazione alle tecnologie emergenti e alla diffusione della «sana» cultura digitale. I risvolti del progetto sono molteplici, spiega il presidente Mosaico, Claudio Di Blasi: «Vogliamo aiutare concretamente chi si trova più in difficoltà, affinché possa godere appieno dei propri diritti digitali, dando inoltre la possibilità ai volontari, soprattutto giovani, di fare un’esperienza di particolare importanza anche nel mondo del lavoro». «Per la prima volta – aggiunge Giovanni Bonati, presidente di Cittadinanza digitale - nel Terzo settore viene costituito un team di lavoro multidisciplinare in grado di curare una formazione completa e trasversale dei volontari digitali».

«Così servizi accessibili a tutti»

Ad alfabetizzare i volontari, MigliorAttivaMente: «Partendo dai bisogni dell’utenza più fragile e attraverso il percorso formativo destinato agli aspiranti facilitatori - commenta il presidente Giuseppe Giorgio Pacelli -, i servizi sociosanitari e, più in generale, il welfare digitale diventano realmente accessibile a tutti». In campo anche gli avvocati: «Cercheremo di fare ciò che abbiamo fatto con il nostro sito Faro giuridico – spiega la presidente Vanessa Bonaiti -, illustrare in modo semplice ma non superficiale il dettato giuridico». Partner del progetto Auser Lombardia, «associazione che - sottolinea la presidente Fulvia Colombini - attraverso contatti quotidiani con centinaia di anziani che si rivolgono a noi per i più svariati bisogni è ben consapevole della loro esclusione dalle tecnologie digitali». Nella rete anche Anteas Lombardia che «da sempre si pone a difesa delle persone fragili – afferma Gloria Bertolotti, presidente dell’associazione -. È importante contrastare con ogni mezzo l’isolamento sociale creato dal divario digitale».

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