Assegno unico, aumento dell’8,1% per 150mila beneficiari bergamaschi

La novità. L’adeguamento previsto nel disegno di legge che lo ha istituito: si va dai 4,1 euro al mese per la quota minima ai 14,2 euro per chi ne incassa 175. Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola mercoledì 22 febbraio.

Anche questo è un riflesso dell’inflazione, ma stavolta positivo. L’importo dell’assegno unico è cresciuto dell’8,1 %: effetto della rivalutazione annuale in base all’indice dell’inflazione. In questi giorni, infatti, l’Inps sta accreditando – come di consueto – gli assegni unici, però con una novità che ne accresce il «valore». Non è certo una sorpresa dell’ultim’ora, perché l’adeguamento era previsto già dal disegno di legge che aveva istituito questo sussidio, ma gli effetti concreti si vedono ora; nel successivo assegno unico di marzo, peraltro, sarà contenuta anche la rivalutazione relativa al mese di gennaio (nel primo mese di quest’anno gli assegni avevano ancora l’importo fermo al 2022).

Incrementi annui da 49 a 170 euro

Ma in concreto, di quanto aumentano gli importi? La quota minima sale a 54,10 euro, mentre precedentemente era pari a 50 euro per figlio; l a quota massima, invece, passa da 175 a 189,20 euro. Considerando le dodici mensilità (perché appunto anche la differenza di gennaio 2023 verrà «recuperata»), il beneficio a nnuo vale tra un minimo di +49,20 euro e un massimo di +170,40 euro per ciascun assegno, a seconda dell’importo.

La platea dei beneficiari

La platea dei beneficiari è considerevole: secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps e riferiti alla fotografia di dicembre 2022, in Lombardia sono circa un milione e mezzo (1.496.577) i figli per cui viene erogato l’assegno unico, per un valore medio di 138 euro a figlio; considerando le consuete proporzioni, in Bergamasca sarebbero circa 150mila gli assegni unici (ovviamente i nuclei familiari beneficiari sono un numero inferiore).

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