Bergamo, per il quartiere Loreto un futuro con più nonni che nipoti

Terza puntata dell’inchiesta «I quartieri al centro». Tappa a Loreto: l’invecchiamento è il tratto che caratterizza purtroppo il quartiere. Under 18 e over 80 si equivalgono. E la fascia 18-39 è la meno rappresentata.

La simmetria non è perfetta, ma ci si avvicina. Sul piatto della bilancia anagrafica gli over 80 e gli under 18 quasi si pareggiano, a Loreto. Qui, appena fuori dalla «cuore» della città, con le prime dolci curve dei colli sullo sfondo, la carta d’identità fotografa un invecchiamento deciso. Oggi – o meglio al 31 dicembre 2020, gli ultimi dati disponibili – il 12,6% degli abitanti ha superato gli ottant’anni: è il dato più alto tra i quartieri del capoluogo, ed è di oltre quattro punti percentuali rispetto al dato «globale» della città (che si ferma all’8,8%). Nonni e nipoti, in metafora, praticamente si pareggiano: gli under 18 a Loreto rappresentano il 15,5% della popolazione (in realtà leggermente meglio del trend cittadino: a Bergamo il 14,9% dei residenti ha meno di 18 anni), e perciò Loreto è – insieme a Santa Lucia, stesso identico dato – l’angolo di Bergamo dove la «forbice» tra ultraottantenni e minorenni è più stretta, in sostanza dove le due generazioni hanno il «peso» più simile.

E, numeri alla mano, il rischio è quello di un invecchiamento difficile da fermare e che si acuirà anche nel futuro prossimo: perché Loreto è anche il quartiere dove è meno rappresentata la fascia tra i 18 e i 39 anni (sono il 20,9% dei residenti, contro la media cittadina del 23,9%), cioè quella fetta di popolazione che mette su famiglia e sceglie di allargarla con un figlio. L’invecchiamento, tra l’altro, fa sì che sia più elevato il peso delle donne, tendenzialmente più longeve: il 54,9% dei residenti di Loreto è appunto donna, un paio di punti percentuali sopra il dato cittadino (52,6%).

Loreto resta un’area di benessere, economicamente parlando: con 32.970 euro di reddito medio pro capite è discretamente al di sopra del trend cittadino (27.677 euro). È meno effervescente, invece, il mercato immobiliare: secondo l’Agenzia delle Entrate – che però considera parte di Loreto insieme a parte di Longuelo – nel 2020 le transazioni immobiliari sono calate del 32,1%, mentre le quotazioni sono rimaste invariate a 1.541 euro al metro quadrato.

La parabola dei residenti

Gli ultimi tre decenni hanno segnato, oltre all’invecchiamento, anche un certo spopolamento pur restando il terzo quartiere per numero di abitanti (dopo Sant’Alessandro e Borgo Palazzo-Alle Valli): nel 1987 Loreto contava 8.997 residenti e ora ne ha 7.190; ne ha persi oltre 1.800, in pratica un quindi degli abitanti (20,1% in meno). La parabola discendente ha avuto però una diversa velocità: dei quasi duemila abitanti persi in questi trentatré anni, circa mille se ne sono andati tra il 1987 e il 1993 (al 31 dicembre di quell’anno si è scesi per la prima volta sotto gli ottomila residenti), gli altri ottocento sono calati nel decennio successivo; dal 2004 a oggi, infatti, le oscillazioni annue sono minime. Al netto della stabilità più recente, il confronto tra la fotografia del 1987 e quella attuale indica anche che Loreto è tra le zone della città che si sono più «ristrette»: solo viale Papa Giovanni (-29,5%), Città alta (-26,2%) e Santa Lucia (-21,8%) hanno perso più residenti, mentre nello stesso intervallo la città ha viceversa guadagnato il 2,4% di abitanti.

L’invecchiamento si legge anche dalla morfologia dei nuclei familiari: nel 1987 i nuclei unipersonali (cioè le persone sole) erano 14.091, cioè il 30,5% del totale dei nuclei familiari, mentre oggi sono 27.073 (quasi raddoppiati, in valore assoluto) e pesano per il 46,1% sul totale. La famiglia in realtà ancora sembra reggere, nonostante i giovani nel quartiere siano pochi: la composizione dei nuclei nei formati più «larghi» è infatti sostanzialmente in linea con la media cittadina. Il 13,7% dei nuclei è appunto composto da tre persone (media cittadina del 14,2%), il 9% dei nuclei ha quattro componenti (media cittadina del 10,5%), il 3,2% è composto da cinque persone (media cittadina del 2,9%), infine – forse una sorpresa – le famiglie con sei o più componenti sono l’1,7% (media cittadina dell’1,1%).

Nascite e stranieri in calo

Il «ricambio demografico» in tempi recenti resta però basso, in costante flessione. Il 2020 ha portato con sé solo 38 nascite, il dato più basso degli ultimi due decenni e addirittura con 20 bebè in meno rispetto ai 58 del 2019; in precedenza il picco minimo era rappresentato dai 46 nati del 2016. Curiosità: se Loreto è il quartiere più «rosa», lo scorso anno hanno però prevalso i fiocchi azzurri (sono nati 21 maschi e 17 femmine).

L’«italianizzazione», a Loreto, si coglie da un particolare punto di vista demografico. Lo sguardo di lungo periodo mostra un aumento deciso come per l’intera città: nel quartiere i cittadini stranieri erano 37 (lo 0,4%) e sono diventati 1.304 (il 18,1; il dato cittadino è del 16,6%) nel 2020. Ma negli ultimi anni – ecco l’«italianizzazione» – analogamente alla tendenza generale del quartiere anche i residenti stranieri sono diminuiti: nel 2012 gli stranieri a Loreto erano infatti 1.560, in meno di un decennio sono calati di oltre il 16,3%. E s’è alzata anche la loro età media: per usare un metro di paragone interessante, nel 2012 gli stranieri tra i 60 e i 79 anni erano 49, ora sono 123 (più che raddoppiati).

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